ROVIGO – Il comunicato della Federazione Italiana Pallacanestro, diramato ieri, ha decisamente scosso l’ambiente della palla a spicchi rodigina che sperava, dopo anni di purgatorio, di tornare a scalare le categorie per avvicinarsi alla dimensione di dieci anni fa, quando Rovigo militava in C nazionale.
Il progetto del Cipriani Nuovo Basket Rovigo ha subito un immeritato stop e l’amarezza più grande è che non dipende da propri passi falsi. La società del presidente Gionata Morello, alla guida del club rossoblù da due stagioni, stava raccogliendo i primi frutti di un progetto davvero solido che solo il coronavirus poteva intaccare. Quest’anno la prima squadra stava letteralmente dominando la propria categoria: + 10 sulla seconda, 19 vittorie su altrettanti incontri disputati, 19,2 punti di scarto di media rifilati. Anche andando indietro nel tempo, delle oltre 70 squadre venete partecipanti al campionato di Promozione, non si ricordano formazioni imbattute dopo 19 gare. Al termine della regular season mancavano 7 giornate e, al Rovigo, mancavano solamente due vittorie per il matematico primo posto. Ci sarebbero poi stati i play-off, al termine dei quali cinque formazioni sarebbero salite in Serie D. Ma la F.I.P. ha bloccato tutto a causa del coronavirus e ha congelato i campionati, decidendo di non assegnare né promozioni né retrocessioni.
Presidente Morello, come ha preso la notizia? «Malissimo. Non è facile digerire di aver perso nonostante le 19 vittorie e le 0 sconfitte… Non parlo solo da responsabile di una società che ha fatto salti mortali per arrivare sino a questo risultato, ma anche e soprattutto da tecnico. So benissimo cosa significhi andare in palestra quotidianamente, lavorare sodo in ogni allenamento, sacrificare amicizie, affetti e quant’altro, per mesi e mesi, per raggiungere un obiettivo sportivo… Non esagero nel dire che sono distrutto per i ragazzi e per lo staff. Si meritavano un finale decisamente diverso. Chi non ha vissuto in prima linea questi sacrifici non può realmente capire lo stato d’animo delle Pantere».
Come ha comunicato agli atleti e staff la decisione della F.I.P. di non assegnare promozioni?
«Nel modo schietto con cui sono abituato a parlare con loro. Senza mezzi termini ho detto che è stata presa la scelta più popolare, che non è la scelta più giusta. E’ stato più facile soddisfare 65 squadre che le 5 formazioni che sarebbero potute essere promosse d’ufficio. Che questa decisione ha stabilito che i 38 punti in classifica del Cipriani Nuovo Basket Rovigo hanno lo stesso valore dei 6 punti dell’ultima della classe. Ma ho anche aggiunto che, sul campo, i veri vincitori sono le Pantere. Non solo per me, per la società e per i tifosi rossoblù, ma anche per i moltissimi appassionati di altre province che mi stanno inviando innumerevoli messaggi di stupore e di solidarietà. Le 19 vittorie sul campo, interrotte solo dal virus, non possono essere sminuite da nessuna decisione».
Quali sono le prospettive future? «Il presidente F.I.P. Veneto ha anticipato via Facebook che ci saranno delle novità entro breve. Facile pensare che i campionati 2020/21 saranno riprogettati poiché si prospetta una moria di società. Pare ci verrà data la possibilità di partecipare al campionato di serie D, e noi ovviamente ne terremo conto a patto che ci sia data questa certezza in tempi brevi. Programmare un campionato di quel livello richiede tempo. Non bisogna dimenticare che le altre squadre di serie D stanno già lavorando per il campionato 2020/21. Deve essere garantita la stessa tempistica a tutti».
Cosa ci dice del futuro del Nuovo Basket Rovigo? «Come noto, tutte le associazioni sportive vivono grazie alle entrate che arrivano dalle quote del settore giovanile e dagli sponsor. Noi abbiamo scelto di non chiedere quote a nessuno. Le nostre Panterine non pagano quote mensili e, dunque, il Nuovo Basket Rovigo vive unicamente grazie al contributo degli sponsor. Per questa ragione, vista la profonda crisi economica, il budget societario per il 2020/21 subirà un ovvio ridimensionamento. Diciamo che sarà un anno di transizione, in cui tutti dovremo fare grossi sacrifici per poter puntare a ripartire a gonfie vele dalla stagione 2021/22. Ripeto: facendo sacrifici e con l’aiuto di tutti. Mi rendo conto che la maggior parte delle aziende in questo momento abbiano altri tipi di pensieri, ma mi rivolgo a chi comunque sta continuando a produrre utili e soprattutto a chi ne sta producendo più dello scorso anno: aiutate lo sport, aiutateci a ripartire, ricordandovi la nostra importante funzione sociale».