ROVIGO – L’ordinanza firmata dal presidente Luca Zaia ha imposto un dietrofront al comparto florovivaistico regionale che, assieme al settore degli agriturismi, è il più provato dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Proprio la settimana scorsa era arrivato uno spiraglio di luce per i florovivaisti con la faq del Governo che permetteva la vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili, ma la Regione Veneto ha sospeso questa attività nel pomeriggio di venerdì.
Il presidente provinciale di Coldiretti, Carlo Salvan, denuncia questa situazione che coinvolge numerose aziende anche in Polesine. «Sono più di 50 i soci solo nella nostra provincia – specifica Salvan – con centinaia di persone impiegate e venerdì abbiamo dovuto contattarli uno a uno per confermargli la brutta notizia. Il giardinaggio assieme all’orto sono attività molto diffuse, in qualche modo anche terapeutiche oltre che salutari, a maggior ragione in questo momento di isolamento nelle proprie case. Potevamo fare qualche numero con la Pasqua, dopo aver perso le entrate legate alla vendita di piante e fiori per la festa della donna, ma anche per le lauree, cerimonie varie come matrimoni e funerali, oltre a tutti gli appassionati con il pollice verde. Era uno dei nostri settori di punta – commenta Salvan – ma ora bisogna pensare a come far avere indennizzi a queste aziende e ad aiutarli a non chiudere i cancelli. È un momento difficile e la grande distribuzione non fa rifornimento dai nostri produttori».
Rimane attiva la possibilità di fare consegne a domicilio contattando il proprio garden di fiducia. «Ove possibile, diamo una mano a queste attività – lancia l’appello Salvan – diamo una seconda opportunità ai nostri florovivaisti. Mi rivolgo sia ai privati che alle amministrazioni pubbliche, alcune delle quali si sono già dimostrate sensibili: sosteniamo i nostri florovivaisti».
«Sentiamo parlare di provvedimenti che verranno – chiede il presidente alle istituzioni – di garanzie per l’accesso al credito, ma qui c’è bisogno innanzitutto dei risarcimenti del danno che stiamo subendo, prima ancora che le facilitazioni, pur indispensabili, per andare in banca a fare altri debiti per garantirci la liquidità».