ROVIGO – È uscito il 3 giugno in Gazzetta ufficiale il tanto atteso decreto del Ministero per le politiche agricole per definire come possono procedere le aziende agricole per richiedere aiuti per far fronte ai danni da cimice asiatica avuti nell’anno 2019. I termini di presentazione delle domande scadranno il 18 luglio 2020. Come da prassi, Avepa metterà a disposizione l’applicativo per la presentazione delle domande.
Ci sono a disposizione, a livello nazionale, 40 milioni di euro per i danni riferiti all’anno 2019; ne avranno diritto coloro che dimostreranno di aver avuto un danno superiore al 30% della produzione lorda vendibile. Il calcolo deve essere raffrontato con la media della produzione lorda vendibile del triennio 2016-2018 o, in alternativa, con quella media del quinquennio 2014-2018. Per le aziende che superano la soglia di danno del 30%, il danno indennizzabile è riferito solo alle coltivazioni (frutticole) che sono state oggetto di declaratoria regionale. Entro il 30 settembre, le Regioni, sulla scorta delle domande pervenute, invieranno l’ammontare complessivo del danno indennizzabile, ai fini del riparto dello stanziamento di 40 milioni di euro disponibile.
Si sottolinea che possono fare domanda tutte le aziende agricole dei 50 comuni della provincia di Rovigo.
«L’insetto nel frattempo non si è fermato – spiega Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo – e quotidianamente riceviamo foto di prodotti agricoli che hanno ricevuto la visita delle cimici».
Coldiretti sottolinea che è questo il periodo in cui la cimice marmorata asiatica depone le uova e ogni volta può deporne tra le 300 e le 400. Dagli studi fatti negli ultimi anni si sa che maggio e giugno sono i mesi cruciali per impostare una lotta agli studi più vulnerabili della prima generazione (Neanidi), che determineranno quale livello di popolazione si troverà nel frutteto nei mesi successivi. Coldiretti Rovigo e Verona sono impegnate in un progetto per il monitoraggio dell’insetto nei comuni a specializzazione frutticola del veronese e della nostra provincia. Si tratta di circa 8.600 ettari coltivati a frutteto su 20 mila ettari in Veneto.
«La cifra non coprirà la totalità dei danni subiti dai nostri agricoltori. Il 2020 è già iniziato male per molte colture a causa della gelata di marzo, ma a queste perdite si aggiungeranno quelle causate dalle punture di cimice – conclude Salvan – È urgente procedere con i lanci della vespa samurai quale antagonista naturale, non vogliamo e non possiamo replicare la stagione del 2019».