Gavello (RO) – Work in progress per l’Union River che anche in periodo di lockdown causa Covid 19 non si è fermata. «Anche se lontani – dichiara Marco Paganico, presidente della società di calcio di puro settore giovanile che comprende i comuni di Gavello, Crespino, Guarda Veneta e Bosaro – abbiamo messo in campo tutte le forze a disposizione per rimanere vicini ai nostri tesserati e alle loro famiglie. Siamo riusciti a coordinarci e a programmare l’immediato futuro, seguendo le linee guida formulate dagli organi sportivi competenti in materia di prevenzione Covid-19».
La formazione di tecnici e dirigenti è continuata tramite webinair per tutto il mese di maggio con il Chievo Verona, club con il quale la società polesana è affiliata. «Un modo nuovo di fare formazione – afferma il direttore sportivo Riccardo Romagnolo – necessario per continuare a rimanere in contatto con i tecnici del Chievo dopo il percorso iniziato a settembre dalla società. Dialogo formativo che è continuato anche con le amministrazioni del territorio con la consapevolezza di voler rafforzare l’idea di una realtà sportiva sana che abbia come principale riferimento la crescita educativa e sportiva dei ragazzi».
«Negli impianti sportivi – prosegue Romagnolo – in comune accordo con le amministrazioni comunali, sono state effettuate modifiche necessarie per la sanificazione dei locali e per predisporre una ripartenza delle attività nel modo sicuro, oltre al consueto restyling con lavori di manutenzione e ammodernamento».
Ma la novità si chiama Pink World Union River. «Un progetto molto ambizioso – spiega la referente del progetto, Micaela Paparella – che vedrà la figura femminile protagonista. Siamo ancora in fase di pianificazione e raccolta idee, ben sapendo che, con il gruppo di lavoro che si sta formando, l’importante è iniziare col piede giusto, con le giuste motivazioni e con gli obiettivi ben chiari, che sono appunto, quelli di mettere al centro del progetto, inserito nella società Union River, il ruolo della donna».
Luglio, è un mese importante, perché si torna in campo, negli impianti sportivi di Gavello e Bosaro, per fare animazione, per ritrovare il sorriso, per divertirsi, correre, giocare e riconquistare la libertà perduta, dopo questi mesi di forzato lockdown.
«Sempre seguendo scrupolosamente le disposizioni governative e della Figc – commenta Ivano Sparapan, coordinatore del settore giovanile – i ragazzi torneranno a divertirsi, correndo su un bel prato verde».