ROVIGO – Sì è tenuto domenica 4 ottobre presso la Sala Oliva dell’Accademia dei Concordi il secondo appuntamento della rassegna “La Domenica ai Concordi”, XII edizione di Musica e Poesia e XXV edizione di Musica e Pittura, organizzata e offerta da Conservatorio di Musica Francesco Venezze, Fondazione Banca del Monte di Rovigo e Accademia dei Concordi, dedicata quest’anno al tema “Frontiere 2020”.
Dopo la lettura delle principali norme di comportamento in conformità all’attuale protocollo sulla sicurezza da parte di una studentessa dello staff di studenti del Conservatorio che, sotto il coordinamento della prof.ssa Anna Bellagamba, cura il sistema di prenotazione, accoglienza e comunicazione della rassegna, permettendo fino all’ultimo minuto ogni possibile soluzione di inserimento delle persone in sala, il saluto di “benvenuto” è stato dato dal prof. Luigi Costato, Presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, da anni convinto fautore della duplice rassegna.
Ha poi preso la parola Giuseppe Fagnocchi il quale ha proseguito l’illustrazione del fil-rouge musicale degli otto eventi, dedicato nella seconda giornata alle riflessioni sulla musica di Beethoven nella Recherche di Marcel Proust, uno dei temi del corso online di Repertori cameristici da cui è sfociato anche il programma odierno, una “sfida” nel proporre pagine cameristiche beethoveniane per uno strumento “nuovo” quale il sassofono, tra cui il primo movimento del grande Quartetto per archi op. 132, una delle pagine capaci di avvicinare l’uomo alle “energie pure” del cosmo e al “Mistero della Vita”, cogliendo così l’occasione per ricordare il musicista rodigino Paolo Ambroso, scomparso domenica scorsa e la sua famiglia.
La seconda “puntata” letteraria di Frontiere 2020, esposta a cura di Natalia Periotto tra le due esecuzioni beethoveniane, è stata dedicata ai “muri” intesi come “segni della frontiera che rimangono quando sia interrotta o annientata la volontà di andare oltre”, quindi residuo sbrecciato della stessa o fine di un viaggio del pensiero o del sentimento, ma anche “portatore di un valore opposto, vitale, simbolo della terra natale e della patria”.
Il grande disegno del Quartetto op. 132 è stato interpretato dal Sax Venezze Quartet nella sua formazione “originale” di alcuni anni fa, con Marco Brusaferro al soprano, Nicola Cecchetto al contralto, Davide Periotto al tenore e Jacopo Borin al baritono; di notevole rilievo l’impasto timbrico e l’equilibrio fonico dell’ampia gamma di colori dal pianissimo al fortissimo, e il fraseggio continuamente cangiante nell’alternarsi tra le iterate “domande” esistenziali delle incalzanti frasi beethoveniane e le sezioni di maggiore brillantezza, resi dal quartetto con grande spigliatezza.
Il Sax Venezze Sextet, interprete del Sestetto per fiati op. 71, ha invece affrontato una composizione musicalmente in linea con lo stile classico trovando anche qui un felice bilanciamento dei colori, unitamente alla cura delle articolazioni espressamente segnate in partitura, che hanno dato piacevolezza a questo lavoro di maggior disimpegno speculativo nonostante l’ampia architettura delle forme, come testimoniano gli oltre venti minuti di musica. Affiancati dai più esperti Marco Brusaferro, Nicola Cecchetto e Jacopo Borin, hanno completato il sestetto Marco Marabese e le “new-entry” Maria Brusaferro e Giacomo Semenzato. Al termine i sette sassofonisti hanno offerto un graditissimo fuori-programma con Libertango di Astor Piazzolla, anticipando così l’appuntamento con il Nuovo Continente di domenica prossima.
La registrazione audio/video delle prove del concerto è su youtube attraverso link ad uno dei seguenti siti:
www.fondazionebancadelmonte.rovigo.it www.conservatoriorovigo.it www.concordi.it