ROVIGO – In occasione del cinquantesimo anniversario della Legge 898 che ha introdotto ufficialmente il divorzio in Italia, l’associazione REM si è spostata on line per analizzare, raccontare e ricordare cosa ha rappresentato questa legge nel nostro paese.
L’evento, Finché divorzio ci separi. Cinquant’anni di legge 898, si è svolto in diretta sulla pagina Facebook dell’associazione, e ha avuto il patrocinio della commissione Pari Opportunità della Provincia di Rovigo.
A conversare sulla “Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio” approvata nel 1970 c’erano Antonella Bertoli, presidente della commissione Pari Opportunità della Provincia di Rovigo, e Massimo Ubertone, avvocato e scrittore, autore di L’estate dello storione. Un caso per la zia Rosaria, Apogeo Editore.
Per l’associazione REM c’erano il presidente Elena Cardillo che ha introdotto e moderato l’incontro, e Chiara Galdiolo che ha letto alcuni brani scelti dal romanzo.
La Legge 898 ha determinato un passaggio storico importante da un punto di vista normativo e sociale. Antonella Bertoli ha ripercorso le tappe tutte in salita che hanno permesso di arrivare all’introduzione del divorzio in Italia. «Alle spalle c’è il contesto storico degli anni ’60 e ’70, anni di battaglie che sfociano in conquiste – ha spiegato la presidente della commissione Pari Opportunità – cosa ha significato per l’Italia? Cambiamenti di politica, di cultura e di società che si sono opposti agli ordini esistenti, tra cui la visione della famiglia che si deve scegliere e non è vincolante».
Antonella Bertoli ha poi dato una lettura di questi cinquant’anni di applicazione della legge: se da una parte è stata una conquista di diritti civili, dall’altra il divorzio ha fatto emergere problematiche di tipo economico e psicologico difficili da superare; fattori che richiederebbero, forse, una nuova cultura del matrimonio.
Massimo Ubertone ha preso spunto dal suo romanzo, L’estate dello storione, dove la protagonista, Rosaria, è una figura bella, spregiudicata, paladina dei diritti delle donne e che di mestiere fa l’avvocato nel 1964, un periodo in cui la legge sul divorzio non c’era ma all’orizzonte prendevano forma cambiamenti epocali. «In questo periodo c’erano ancora molte contraddizioni, ma girava un venticello di cambiamento – ha commentato l’autore – Rosaria rappresenta la novità e la rottura, la prima donna avvocato iscritta in quell’albo e soggetta a diffidenze per una professione esclusivamente maschile e perché proveniente da un sud visto sempre con sospetto».
Massimo Ubertore ha poi ricordato le modifiche apportate negli anni alla legge 898: adeguamenti che hanno cercato di semplificare tempi e modi del divorzio, riportando la questione, oltre che sul piano normativo, su quello sociale.
La registrazione dell’evento è disponibile sulla pagina Facebook di REM.