ROVIGO – Nella giornata di sabato 9 gennaio, gli uomini del Reparto Operativo Alto Medio Polesine della Polizia Provinciale di Rovigo hanno messo a segno un altro duro colpo al bracconaggio venatorio, sorprendendo due cacciatori polesani che utilizzavano richiami vietati nella caccia da appostamento agli anatidi, esercitando in orario non consentito e non registrando l’uscita di caccia sui documenti venatori.
É accaduto nel territorio comunale di Lendinara in prossimità di un laghetto situato nelle vicinanze del fiume Adige, l’ambiente naturale utilizzato dalle anatre come rifugio notturno. Due cacciatori, residenti in provincia di Rovigo, si sono appostati con abbigliamento e teli mimetici nei pressi della strada arginale ed hanno atteso il tramonto del sole per tentare di abbattere i germani reali al rientro verso il proprio dormitorio notturno, ma sono stati sorpresi dagli agenti della Polizia Provinciale; ad entrambi i cacciatori veniva perciò contestato l’esercizio della caccia al di fuori dagli orari consentiti dalla legge, violazione sanzionata amministrativamente.
Per uno dei cacciatori è scattata anche la denuncia all’Autorità giudiziaria per essere stato sorpreso in possesso di richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico riproducente il canto degli anatidi, con sequestro del fucile e del dispositivo vietato; l’altro cacciatore è stato inoltre sanzionato per non aver registrato l’uscita sul tesserino per l’esercizio venatorio.
Un altro importante intervento di repressione dell’attività di bracconaggio venatorio condotto ad opera della Polizia Provinciale di Rovigo che, nonostante le note criticità legate all’esiguità dell’organico e le ridotte risorse economiche assegnate per effetto dei tagli imposti dalle recenti riforme introdotte, continua con professionalità a svolgere il proprio servizio per garantire il rispetto della legalità e la tutela dell’ambiente.