Adria (RO) – «Una sentenza giusta, ma resta il dolore. La giustizia ha fatto il suo corso ma purtroppo questo non ci restituirà Giulia. Il mio pensiero va ancora alla famiglia. Ai genitori di Giulia, perché l’aver perso una figlia per mano di chi avrebbe dovuto essere il compagno di una vita è una cosa terribile» è il commento del sindaco di Adria Omar Barbierato alla notizia della sentenza di primo grado della corte d’Assise del Tribunale di Rovigo nel processo nei confronti di Roberto Lo Coco, l’assassino di Giulia Lazzari. La giovane cameriera 23 enne che venne strangolata dal marito nella loro abitazione di Adria, l’8 ottobre, per poi morire 9 giorni dopo all’ospedale.
«Un femminicidio che ha scosso la nostra città e per questo dobbiamo continuare ad impegnarci per sensibilizzare la popolazione al problema della violenza sulle donne diffondendo una cultura, soprattutto tra i giovani, per far comprendere quali siano le prime avvisaglie agli atti aggressivi contro le donne».
«Una campagna di informazione, quella sulla violenza di genere, che vogliamo riprendere nelle scuole, Covid permettendo – informa la consigliera con delega alle pari opportunità Oriana Trombin – Nel contempo potenzieremo il comitato di pilotaggio nella sua veste giuridica e continueremo a tutelare, come previsto dalla legge, la figlia di Giulia».
Riconoscere un potenziale problema di violenza, serve per non lasciare isolate le donne rendendo facilmente accessibili i servizi come i centri antiviolenza. Luoghi dove trovare consigli e rifugio.
«Giulia è morta perché non voleva più essere la moglie di quell’uomo e per questo invito ad una riflessione – conclude Barbierato – Ma Giulia, come altre donne vittime di femminicidio, sarebbero felici di essere immortalate sulla stampa, sorridenti e belle, insieme a coloro che le hanno ammazzate?».