ROVIGO – «È questa l’indicazione che arriva dalla Prefettura di Rovigo a seguito della nostra richiesta di indicazioni», afferma la Presidente di Categoria di Confartigianato Polesine Tiziana Chiorboli.
Sulla scorta di quanto previsto dall’Art. 2, comma 4, lett. b) del DPCM 3.12.2020, rientrando il Veneto nelle limitazioni previste per le zone Arancioni, è quindi vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune.
«Come già anche specificato dalle Faq della Regione Veneto, la Prefettura di Rovigo – prosegue Tiziana Chiorboli – non valuta la “fiduciarietà” del rapporto tra cliente ed esercente, quale elemento da considerarsi tale da giustificare l’uscita dal Comune di residenza.
Diverse invece le indicazioni dei Prefetti, che a Cremona, Sondrio, Brescia, Milano e Torino, hanno concesso libertà agli spostamenti per appuntamenti presso esercizi, in cui i clienti, vengano ricevuti singolarmente.
La stessa Prefettura di Vicenza, concede invece alla clientela spostamenti oltre i confini comunali, basandosi sul principio di “ragionevole contiguità” nei comuni confinanti rispetto alla residenza dell’utente».
«Questa disparità di indicazioni tra Territori anche della stessa Regione, rappresenta una violazione della libertà di scelta dei clienti stessi – afferma Tiziana Chiorboli – Non è nei nostri saloni che si prende il virus, perché il Covid-19 circola dove c’è assembramento e dove non si rispettano le regole di igiene e di sicurezza. In questo modo si rischia di non indirizzare gli sforzi verso i comportamenti veramente rischiosi, che vanno al contrario sanzionati. Nei nostri saloni si accede un cliente alla volta e solo su appuntamento, gli operatori sono scrupolosi e gli ambienti sono sanificati. Inoltre, i clienti restano all’interno degli esercizi per poco tempo, e sono distanziati. Lavoriamo in totale sicurezza. Impedire questo tipo di spostamenti è ingiusto e irragionevole. Abbiamo sollecitato inutilmente anche il Governo su questo punto.
«Nell’osservanza delle disposizioni impartite – conclude la Presidente di Confartigianato – auspichiamo che a tutti i livelli, in futuro venga messo in campo il buon senso nell’individuazione e successiva imposizione di ottemperanza alle leggi».