ROVIGO – Un obiettivo lungamente inseguito che è finalmente diventato realtà: quella di sabato 30 gennaio è una data che davvero resterà nella storia del Polesine, perché segna l’avvio di un percorso che durerà altri 30 anni grazie all’approvazione del nuovo affidamento in house da parte del Consiglio di Bacino del Servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ad Ecoambiente, la società interamente pubblica, partecipata da tutti e 50 i Comuni della provincia di Rovigo.
Comprensibile la soddisfazione del presidente di Ecoambiente Marco Trombini, che virtualmente ha traghettato l’azienda fino al 2050: «Si tratta di una vittoria del territorio polesano che può contare su un’azienda propria per la gestione di un servizio essenziale e fondamentale. In un anno e mezzo questo Cda di Ecoambiente è riuscito a completare il tortuoso percorso di fusione con il Consorzio Rsu, arrivando alla sua definitiva liquidazione, a realizzare il nuovo importante ed ambizioso piano industriale che prevede 225 milioni di investimenti e, soprattutto, ad ottenere il fondamentale nuovo affidamento trentennale, che permette di dare una prospettiva al Polesine, anche dal punto di vista della sostenibilità, nonché una sicurezza agli oltre 260 lavoratori, ed alle rispettive famiglie, che anche in questo difficile anno segnato dall’epidemia hanno saputo garantire al meglio il servizio. Si poteva fare prima? Sì, certo, inutile nasconderlo, ma l’importante era raggiungere l’obiettivo e l’obiettivo è stato raggiunto. È stato un percorso lungo e piano di ostacoli, ma c’è stato un importante lavoro si sinergia fra i 50 sindaci, l’Ente di Bacino ed il Cda di Ecoambiente. A tutti, compresi i lavoratori dell’azienda, deve andare un grande ringraziamento, così come a quanti negli anni hanno lavorato per questo obiettivo».
Passaggio fondamentale, la redazione del piano industriale che, sottolinea l’ad di Ecoambiente Giancarlo Lovisari, «elaborato sulla base delle linee guida adottate dall’Assemblea del Consiglio di Bacino il 18 settembre, individua tempi, modi, risorse ed investimenti necessari per un servizio innovativo e con un respiro economico e finanziario tale da far fare un evidente salto in avanti rispetto alla mera continuità di quello svolto sinora, che pure aveva dimostrato di garantire elevati standard qualitativi e di performance organizzativa. Dal punto di vista strategico, essendo basato su una visione di lungo respiro, è in grado di garantire, il raggiungimento di una serie di obiettivi: la centralità delle amministrazioni e degli utenti, a garanzia del rispetto degli interessi del territorio; uno stretto rapporto tra servizio e costo, con l’introduzione della Tariffa unica provinciale; un costo molto competitivo, come ha dimostrato l’analisi di congruità; un elevato livello di investimenti, in impianti, uomini e mezzi, finalizzati a migliorare il servizio ma anche a contenerne il costo; la massima attenzione all’innovazione, alla digitalizzazione ed alla meccanizzazione del servizio, sia per la gestione dell’utenza che per le modalità di raccolta; il Piano Industriale approvato punta inoltre a garantire lo sviluppo impiantistico finalizzato all’autosufficienza di Bacino ed al contenimento delle tariffe di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani».
Ecoambiente ha presentato la propria proposta al Consiglio di Bacino che l’ha valutata anche sulle base di una asseverazione sugli aspetti economico finanziari e di una successiva relazione di congruità dei costi effettuata con il supporto di Etra. E sabato è arrivata l’approvazione. «Un risultato importantissimo, una benedizione – sottolinea il presidente del consiglio di Bacino Antonio Laruccia – Erano presenti 40 sindaci e c’è stato il sì unanime. Avevamo fatto anche una precedente riunione informale per valutazioni specifiche su alcuni punti, riuscendo a trovare il punto di equilibrio. Da parte dei sindaci c’è stata una grande consapevolezza dell’importanza e della complessità dell’impegno futuro. Portare nel 2023 la differenziata all’80% è una sfida impegnativa che richiede lo sforzo congiunto di Ecoambiente ma anche dei sindaci, delle associazioni delle scuole. Perché non si parlerà più di Tari ma di tariffa puntuale, gestita da Ecoambiente attraverso i suoi sportelli, ma anche di una modalità di conferimento dei rifiuti rivoluzionaria e complessa. Si prevedono importanti investimenti per gli impianti, ma anche il Consiglio di Bacino si dovrà strutturare per le sue nuove e più ampie competenze».