Fratta Polesine (RO) – Una consegna speciale per medici, infermieri e operatori socio sanitari del Covid Hospital di Trecenta (Ro) dell’Azienda Sanitaria Ulss 5. Ben 120 uova pasquali di Faedesfa No Profit sono state consegnate, nei giorni scorsi, dai volontari dell’Associazione benefica rodigina, che ha sede a Fratta Polesine e da dieci anni opera a favore dei bambini e delle persone in difficoltà, non solo in Veneto.
Orgoglioso ed emozionato il personale sanitario che ha ricevuto “Naio, l’uovo salvadanaio” il benefico dono pasquale pensato dai volontari “con la maglietta verde” appositamente per essere spedito a domicilio, ovunque in Italia, anche con la zona rossa. A un passo dalla Pasqua il pensiero di Faedesfa non poteva che materializzarsi, con un’azione concreta, verso chi lotta da più di 12 mesi per curare i cittadini nelle corsie degli ospedali.
«È un gesto importantissimo per tutti noi – ha detto emozionato il dottor Gian Luca Casoni, direttore della Pneumologia e coordinatore medico del Covid Hospital di Trecenta – Ci fa sentire la vicinanza del territorio. Questa donazione, a molti potrà sembrare banale, ma a noi da forza e soprattutto mantiene vivo il rapporto con i cittadini, dopo un anno duro, in cui la stanchezza si fa sentire».
Il dottor Casoni ha raccontato la gioia di medici, infermieri e operatori socio sanitari di ricevere l’uovo pasquale di Faedesfa No Profit. Quasi un premio, una dolce medaglia. «Grazie per esservi ricordati di noi, in situazioni così difficili, ritorniamo umani” ha detto ancora il Casoni.
Un ringraziamento giunge a Faedesfa No Profit anche dalla dottoressa Patrizia Simionato, Direttore generale dell’Azienda Sanitaria Ulss 5: «A conferma di quanto siano importanti le azioni di volontariato sul territorio per la comunità». Uno speciale ringraziamento dalla dottoressa Simionato va inoltre a tutti i professionisti dell’Ulss 5 Polesana: «Colgo l’occasione per ringraziare tutto il personale a vario titolo impegnato in questa straordinaria situazione emergenziale, sperando di tornare a vivere assieme a loro il prossimo anno questi momenti in presenza».