ROVIGO – Prosegue la stima dei danni causati dalla gelata del 7 e 8 aprile, dalle prime rilevazioni dei tecnici Coldiretti i numeri sono sconfortanti e in alcuni casi la perdita si avvicina alla totalità. La gelata extrastagionale che ha investito quasi tutta la nostra provincia, dove in alcuni campi la temperatura è scesa a -5°, non ha risparmiato diverse colture tra frutteti, vite, orticole, ma anche seminativi e barbabietola.
L’ondata di freddo si era verificata dopo numerosi giorni di bel tempo e alte temperature che avevano favorito il risveglio primaverile e la crescita della semina. I tecnici di Coldiretti Rovigo si sono prontamente attivati per le stime. Per alcuni frutti il danno era altissimo già l’indomani delle gelate, ma la batosta non ha risparmiato i seminativi, tanto che in diverse aziende si sta pensando a una risemina per vedere di recuperare quanto è stato perso con la gelata.
La categoria è stata duramente colpita da questo ennesimo evento meteorologico straordinario tanto che l’associazione Coldiretti ha fatto subito richiesta in Regione Veneto per lo stato di calamità e per chiedere interventi tempestivi a sostegno delle aziende agricole danneggiate. La settimana scorsa diverse Regioni avevano fatto fronte comune per evidenziare la situazione preoccupante.
«Molte aziende rischiano di perdere un’intera stagione – afferma Carlo Salvan, presidente Coldiretti Rovigo – anche se i dati in nostro possesso non sono quelli definitivi. Il terribile shock termico ha compromesso i raccolti di tutta la penisola. Per quanto riguarda il nostro territorio, abbiamo deciso di scrivere una lettera a tutti i sindaci della provincia, il loro aiuto è prezioso. Chiediamo che si uniscano alla nostra richiesta diretta all’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner al fine di attivare le procedure finanziarie necessarie per l’intervento del Fondo di solidarietà nazionale previsto dal D.Lgs. 102/2004. Bisogna garantire continuità al settore, in particolare al settore frutticolo, già duramente colpito da annate devastanti tra gelate, malattie e cimice. Senza dimenticare che per ogni chilo di frutta che manca vuol dire che tutta la filiera ne soffre. Il settore va sostenuto altrimenti rischia di sparire in pochi anni. I nostri uffici saranno a disposizione qualora si aprissero le procedure per richiedere i ristori».