Longare (VI) – Banca del Veneto Centrale ha approvato il bilancio semestrale 2021 che, a prescindere dall’emergenza pandemica, certifica la qualità degli attivi e l’accelerazione impressa al percorso aggregativo e di sviluppo effettuato.
La banca, forte di una rete capillare di 50 filiali (distribuite nelle Province di Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo e Ferrara) e di uno staff di 380 collaboratori, nei primi sei mesi dell’anno registra il miglioramento di tutti gli indicatori gestionali.
La raccolta complessiva si attesta a 3,103 mld. di euro, contro i 3,010 mld. del 31/12/20, segnando una crescita del 11,64% della raccolta gestita con 924mil. di euro.
Il dato conferma la fiducia dei 14.057 soci e oltre 90mila clienti nei confronti dell’operazione di fusione tra le due realtà bancarie (Centroveneto Bassano Banca e RovigoBanca) e premia l’attività di consulenza, che ha assunto un ruolo centrale nel piano strategico della Banca.
Gli impieghi lordi, con i finanziamenti concessi a sostegno di famiglie e imprese, crescono di 58,6 mil. pari al 3,86%, mentre i crediti deteriorati pari a 103,7 mil. flettono del 4,39%.
Crescono dunque le masse intermediate complessive che superano i 4,577 mld di euro, in aumento del 3,54% rispetto al 31/12/2020, grazie ad un modello di business basato su un approccio consulenziale e di segmentazione della clientela, integrato con le migliori tecnologie offerte dal Gruppo Cassa Centrale di cui la Banca fa parte.
Rispetto a giugno 2020, il margine di interesse e le commissioni sono crescuiti rispettivamente del 10,5% e del 7%, a riprova della validità dell’attività caratteristica della Banca.
In tale contesto va evidenziato come l’istituto ha saputo ben operare non solo sull’attivo creditizio, ma anche nella componente finanziaria, con ottimi risultati che hanno permesso di monetizzare plusvalenze per 7,12 mil. di euro.
Il margine di intermediazione con 43 milioni di euro registra quindi un aumento del 12,2%.
Il rapporto deteriorato lordo su impieghi lordi si attesta al 6,58%, rispetto al 7,14% di dicembre 2020, ma con l’indice di copertura del credito deteriorato medio che raggiunge la significativa quota del 90%, uno tra i migliori dati nell’intero panorama bancario nazionale.
Scende così Il rapporto sofferenze nette su impieghi netti allo 0,13%, contro lo 0,72% di dicembre.
Da sottolineare ancora il positivo andamento dei costi operativi che flettono del 13%, rispetto allo stesso periodo 2020, frutto di un efficace processo di efficientamento e razionalizzazione della struttura con il rafforzamento del patrimonio netto che sale a 175,968 mln di euro (+ 7,6% rispetto al 31/12/2020).
Per quanto concerne gli indicatori patrimoniali il CET 1 Ratio e il Total Capital Ratio si attestano rispettivamente al 18,96% e 19,01% (dati 31/12/20).
Banca del Veneto Centrale rappresenta un effettivo sostegno dell’economia reale del territorio Veneto tanto da deliberare nel primo semestre del 2021 ben 226 milioni di crediti a famiglie e imprese. Buona parte di dette operazioni riguardano l’accesso al credito con le garanzie e le agevolazioni pubbliche Mcc, Sace, Sabatini e Veneto Sviluppo, dove l’istituto è leader, con i propri uffici, nel gruppo di appartenenza.
In questo contesto si segnalano anche le opportunità di finanziamento legate al Superbonus 110% e allo sviluppo del mercato della cessione del credito.
Infine, occorre ricordare l’impegno a suo tempo confermato per le moratorie Covid sui mutui che, dopo l’ultima proroga che sposta le scadenze al 31 dicembre 2021 per alcune categorie economiche e vista la ripresa in atto, vede la Banca aggiornare, grazie alla qualità degli attivi, le posizioni da 3514 per 335mil. a 254 per 34,5 mil.
Mariano Bonatto, direttore generale di Banca del Veneto Centrale, mostra soddisfazione e così commenta: «questi numeri confermano la validità del nostro percorso, che continua a sostenere l’economia erogando impieghi alle famiglie e alle imprese locali e raccogliendo importanti masse di depositi. Sono particolarmente orgoglioso di tutta la struttura per i risultati che la Banca sta esprimendo, in un breve periodo, dall’aggregazione, abbiamo saputo realizzare un modello di impresa efficace e moderna. Proseguiremo in questa direzione mantenendo da una parte il forte radicamento nel territorio e dall’altro un approccio competitivo che sappia privilegiare la consulenza e l’informazione finanziaria, oltre all’innovazione tecnologica, per poter affrontare con determinazione le nuove sfide del mercato».
Gaetano Marangoni, presidente dell’Istituto ribadisce come il percorso che la banca sta facendo la identifichi come istituto solido, profittevole e capace di continuare a creare valore nel tempo. All’interno del gruppo di Cassa Centrale la banca si posiziona appunto nei primi posti per volumi intermediati, dimensione e solidità. Le famiglie e le imprese del territorio possono contare sulla loro banca locale, tanto più oggi che la ripresa economica appare più sostenuta.