ROVIGO – Sarà presentato mercoledì 15 settembre 2021 – ore 21.00 presso Villa Badoer di Fratta Polesine, “Il Romanzo de La Boje”, l’ultima produzione letteraria di Antonella Bertoli che già aveva tratto una Rappresentazione teatrale dalla storia della prima insurrezione bracciantile del Regno d’Italia avvenuta dopo la disastrosa alluvione del 17 settembre 1882.
“La Boje, la boje, de boto la va de sora” (in italiano “Bolle, bolle, tra poco trabocca”) è il grido che i braccianti polesani stanchi di soprusi e ingiustizie, vittime di malattie quali la malaria, la pellagra e infezioni gastrointestinali lanciano incrociando le braccia per avere il salario giornaliero aumentato e cibo per sostenere la famiglia.
Nel suo racconto Bertoli riprende lo sciopero storicamente avvenuto e documentato da storici e scrittori quali Vittorio Tommasin e Bruno Pirani, e lo trasforma in romanzo, evidenziando figure di donne che la storia si è “dimenticata” di menzionare.
Figure come la “Dele”, proprietaria dell’osteria dove si ritrovavano i rivoltosi, esistita storicamente e altre inventate ma sicuramente in lotta con i compagni e gli altri braccianti, come la Vecchia Xenga, la Curina, la Nana, la Mora Mammana, in cerca di sfamare in qualche modo i figli e tenere su la famiglia, nascondere i ricercati, o la Rosina vittima di uno stupro da parte dell’Agrario proprietario del fondo dove lavorava.
Molti sono i fatti e i protagonisti storici, realmente esistiti, ma l’Autrice li prende a pretesto per raccontare la sua verità, cercando di far rivivere attraverso scontri, dibattiti, amori impossibili, fughe e incarcerazioni, tradimenti, morti e sofferenze, un mondo di ingiustizia che non aveva pietà degli ultimi e una vita di miseria a cui erano costretti i poveri lavoratori dei campi.
Come dimostrato dallo storico Tommasin, il moto de La Boje è partito da Pezzoli (oggi frazione di Ceregnano e a quei tempi sotto il Comune di Adria) e si è allargato a tutto il Polesine fino al veneziano e al mantovano: il tentativo di Bertoli è ridare voce agli sconfitti di allora anche attraverso le parole delle donne, alle quali affida il compito di raccontare come in un filò di antica memoria la vita della povera gente polesana che viveva in campagna circondata da terra e acqua.
E il libro, attraverso di loro, racconta fatti veri e invenzioni, lettere ritrovate e conservate negli archivi, rabbia per i compagni perduti e mai più ritrovati, dolore per la perdita dei figli a causa di alluvioni, malattie e fame.
La pubblicazione sarà presentata dal prof. Antonio Lodo. Nel corso della serata sono previsti interventi di lettura a cura di Angioletta Masiero, Marino Bellini ed Elena Dall’Occo con le coreografie del Gruppo “Danze Antiche” di Villadose.
L’iniziativa rientra nel Progetto “La Storia Siamo Noi”, promosso dalla Provincia di Rovigo, dalla Commissione Provinciale Pari Opportunità e sostenuto dalla Fondazione Cariparo. Ingresso gratuito – Prenotazione obbligatoria e-mail: rovigo@arci.it – cell. 349 4955818.
Saranno applicate le norme di sicurezza previste per l’emergenza Covid-19. L’ingresso al pubblico sarà consentito esclusivamente se munito di Green Pass e mascherina