ROVIGO – Sarà prossimamente in discussione a livello regionale la norma che disciplinerà la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra. Proprio oggi, Coldiretti Veneto ha depositato le osservazioni al progetto di legge sulla nuova disciplina in materia, la cui discussione è in programma alla ripresa dei lavori del consiglio regionale. È quanto annuncia la stessa Organizzazione nel sottolineare come la proposta di legge regionale, in linea con i principi di salvaguardia del territorio che da sempre sono al centro dell’azione di Coldiretti, rappresenti una garanzia di tutela da speculazioni ed uso improprio del suolo.
Anche alla luce delle continue richieste di autorizzazione di impianti a terra sul territorio – spiega Coldiretti Veneto – è strategico per tutti dare avvio all’iter di approvazione della norma che chiarirà definitivamente alcuni aspetti, primo fra tutti quello legato al ruolo di protagonismo degli agricoltori nella produzione di energia rinnovabile su suolo fertile evitando di favorire soggetti estranei all’attività agricola con conseguente sottrazione di suolo vocato alla coltivazione e produzione di beni agroalimentari.
«Le agroenergie – commenta il presidente di Coldiretti Rovigo, Carlo Salvan – rappresentano un’opportunità, ma la sottrazione di fondi agricoli sono un danno inestimabile per tutti; la condivisione di questa linea deve essere alla base del Pdl di prossima approvazione dopo la ripresa delle attività delle competenti commissioni consiliari».
Ma la transizione ecologica è anche uno dei temi più caldi delle agende della politica nazionale e sono di qualche giorno fa infatti le dichiarazioni del ministro competente, Roberto Cingolani, in merito alla corsa del fotovoltaico a terra alla quale stiamo assistendo, da tempo, qui in Polesine. Sul fronte nazionale, da parte di Cingolani, c’è l’impegno ad arginare la corsa all’acquisto e affitto di terreni agricoli da parte di aziende energetiche più o meno conosciute che vogliono realizzare i più grandi parchi fotovoltaici d’Europa nelle aree interne del nostro Paese.
«Questa corsa si sta svolgendo nelle regioni a più alta vocazione agricola come il Veneto. Il ministro – conclude Salvan – afferma che sono allo studio norme nazionali per prevedere limiti percentuali all’utilizzo dei campi per l’installazione di fotovoltaico a terra da, salvaguardando il ruolo delle imprese agricole. Apprezziamo la sua volontà di intervenire a regolare il farwest a cui si sta assistendo, pur mantenendo gli obiettivi che l’Italia deve raggiungere sul fronte delle rinnovabili: noi per primi vogliamo essere protagonisti di questa necessità, cercando di mettere in pratica una transizione sostenibile dal punto di vista ambientale e agro-alimentare».