ROVIGO – Mentre la guerra in Ucraina prosegue sempre più cruenta, anche nel capoluogo polesano è partita la corsa alla solidarietà e ci si è organizzati per raccogliere indumenti, cibo e beni di prima necessità da spedire in aiuto alla popolazione colpita dalla guerra.
«Serve tutto, davvero tutto. Cibo, medicinali, vestiti. Grazie ai rodigini che sono così generosi col popolo ucraino», ci dice Natalia, badante ucraina a Rovigo da oltre dieci anni, una delle più attive nel gruppo di volontari. Il centro di raccolta è localizzato presso la Parrocchia di San Bartolomeo, dove, per gentile concessione del parroco, Don Andrea Varliero, il gruppo – al quale si sono aggiunti alcuni volontari della parrocchia – raccoglie e smista i prodotti da inviare direttamente nelle zone del conflitto.
«L’iniziativa – spiega Don Andrea – è nata su iniziativa della comunità ucraina rodigina, che da qualche anno si raccoglie in preghiera nella Cappella di San Gregorio. Ci hanno chiesto di essere aiutati in questo difficile momento e non potevamo far mancare loro il segno della nostra solidarietà».
Il tam tam è partito negli ultimi giorni e sempre più persone corrono a portare aiuti e a contribuire alla raccolta di materiale utile per la popolazione civile impegnata nella resistenza contro l’attacco lanciato dalla Russia di Putin. Infatti, la catena della solidarietà per la popolazione ucraina è sempre attiva. Sul sagrato della chiesa di San Bortolo è un continuo via vai di cittadini che vengono a consegnare sacchetti e pacchi. Sono piccoli gesti, che possono però avere un grande carico emotivo. Si aiuta come si può, dimostrando vicinanza e solidarietà a chi sta soffrendo.
«Vogliamo ringraziare l’Italia e i cittadini di Rovigo per il loro cuore e per quello che stanno facendo per la nostra gente – Ci dice Padre Pietro, rappresentante della Chiesa Ortodossa e guida spirituale di questa comunità – In questo momento abbiamo anche un’altra grave emergenza: alle frontiere ci sono migliaia di donne e bambini che non sanno dove andare. C’è la necessità di trovare alloggi e luoghi di accoglienza in grado di offrire loro ospitalità. Speriamo anche che le autorità accelerino le pratiche di rilascio di documenti in grado di attestare lo status di “STP – Straniero Temporaneamente Presente” per quanti intendano raggiungere l’Italia e ricongiungersi con i loro familiari».
Per quanti volessero contribuire alla raccolta è stato allestito un piccolo spazio all’interno della chiesa parrocchiale, dove sarà possibile depositare i beni destinati alle spedizioni. Le donazioni si potranno lasciare sul primo altare a destra, entrando nella chiesa. Il materiale raccolto verrà poi inviato in Ucraina. E dalla parrocchia di San Bortolo sono già partiti i primi carichi di aiuti.
«Oltre ai medicamenti, antibiotici, eparina, flebo, siringhe – conclude Natalia – servono anche indumenti caldi, coperte, sacchi a pelo, alimenti a lunga conservazione, materiale per l’igiene personale, pannolini, omogeneizzati, latte in polvere per neonati e cibo per animali domestici. Ancora grazie di cuore per tutto quello che state facendo per il nostro popolo».
La raccolta andrà avanti anche nei prossimi giorni. Info: 3281287132 (Sig.ra Natasha).
Anche la Caritas Diocesana ha attivato una raccolta fondi, destinata alla prima accoglienza delle famiglie che arriveranno nel nostro territorio. Per contribuire sarà sufficiente effettuare una donazione sull’Iban IT 17E0 8590 1220 0041 00000 67224 indicando come causale “Emergenza Ucraina prima accoglienza”.