Porto Tolle (RO) – L’estate è, ufficialmente, appena cominciata e anche la molluschicoltura, un’attività economica che interessa centinaia di polesani, è colpita dalla criticità della siccità.
La laguna di Marinetta, in particolare sta manifestando le prime sofferenze a causa delle mancate piogge, dell’eccezionale caldo e della concomitante entrata di anomale portate di acqua salata dal mare. Il risultato è un inizio di moria di vongole. Con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale e la mancata gestione ottimale delle lagune, si sta mettendo a rischio un intero settore. «Chiederemo lo stato di emergenza per le nostre lagune – dichiara Alessandro Faccioli di Coldiretti Impresa Pesca – serve il coordinamento di tutte le forze interessate nel settore per riprendere le opere di vivificazione».
«Vogliamo portare l’attenzione su un problema che al momento è solo agli inizi: dalla bocca di Levante sta entrando l’acqua salata, tanto che, per diversi chilometri, verso monte, sembra di essere in mare – spiega Faccioli – La salinità è prossima al 30 per mille. A questo grosso problema, si aggiungono la non ottima vivificazione della laguna. L’idrodinamismo lagunare sta portando a crisi anossiche e conseguenti morie. La situazione in Marinetta e Caleri è già preoccupante e, a causa della quantità molto bassa di prodotto, il prezzo sul mercato è salito».
I pescatori sono terrorizzati perché la molluschicoltura è la loro unica fonte di guadagno. «La moria potrebbe proliferare – prosegue Faccioli – perché le condizioni climatiche estreme non si attenueranno velocemente e la situazione potrebbe interessare altri impianti».
«Come se non bastasse – commenta Faccioli – in laguna a Venezia abbiamo iniziato a vedere i gasteropodi (murici) che, in pratica, sono predatori marini che si stanno ambientando negli ambienti lagunari e sono divoratori di vongole veraci. Mettiamo questo problema in coda perché speriamo sempre che il fenomeno sia temporaneo e non si allarghi a tutte le lagune sull’Adriatico, ma inevitabilmente il volto del nostro territorio sta cambiando e la tropicalizzazione annunciata qualche anno fa assieme agli altri fenomeni legati ai cambiamenti climatici, sta davvero destando una forte preoccupazione».