Una lunga e più che positiva esperienza nel mondo del Credito Cooperativo. Questo il migliore biglietto da visita di Claudio Bertollo, nuovo direttore di Banca del Veneto Centrale. Ha 55 anni, è originario di Marostica (VI) e proviene dalla Bcc di Verona e Vicenza, dove ha lavorato per oltre trent’anni. Responsabile dell’Area Crediti ed esperto in servizi di consulenza aziendale volti alla misurazione del fabbisogno finanziario storico e previsionale, con la stesura di business plan e benchmark settoriali. Ha portato i suoi servizi in molteplici aziende del territorio, anche attraverso corsi di formazione sul rapporto banca-impresa, dando risalto all’importanza della pianificazione finanziaria e ai criteri di valutazione del merito di credito bancario.
Dal primo luglio è stato chiamato dal Consiglio di Amministrazione a sostituire Mariano Bonatto alla guida dell’istituto di credito di Longare (VI). «È per me – dice Bertollo – motivo di orgoglio e, allo stesso tempo, di grande responsabilità essere stato scelto per ricoprire il ruolo di direttore generale di Banca del Veneto Centrale. Colgo l’occasione per ringraziare il Presidente, gli amministratori e i componenti del collegio sindacale per la fiducia che hanno riposto in me. Un sentito ringraziamento al direttore, Mariano Bonatto, al quale va tutta la mia stima per la grande professionalità che ha sempre dimostrato».
«Gli indicatori gestionali della Banca – prosegue il neodirettore – sono migliorati anno dopo anno, diventando istituto di credito leader nel territorio e all’interno del gruppo Cassa Centrale. Quindi l’obiettivo che mi prefiggo è senza dubbio una gestione di continuità in grado di affrontare i nuovi scenari che il mercato e il contesto economico ci presenteranno».
Per Bertollo è strategico affrontare la trasformazione digitale, sfruttandola e non subendola, attraverso un costante controllo e adattamento del modello di business, dei processi e dell’organizzazione, per rendere il business stesso sostenibile nel lungo periodo. È, altresì, convinto della necessità di percorrere la strada della sensibilizzazione verso le tematiche di sostenibilità ambientale, con graduale inserimento dei criteri ESG (Environmental, Social and Governance, ossia sostenibilità ambientale, sociale e di governance) nelle principali decisioni aziendali.
«Per raggiungere tali risultati – spiega Claudio Bertollo – sarà fondamentale focalizzare l’attenzione anche sui patrimoni intangibili: i collaboratori, le relazioni commerciali, le competenze e le soluzioni organizzative. Da questi patrimoni dipenderà la capacità competitiva futura della banca e di conseguenza la sua redditività».
Per quanto riguarda il capitale umano, Bertollo sottolinea che è in atto un importante ricambio generazionale. Saranno pertanto disegnati dei percorsi di formazione personalizzati con attività di inclusione delle nuove risorse e di condivisione delle competenze.
«Affronto questo nuovo percorso con grande passione e motivazione – conclude il direttore di Banca del Veneto Centrale – mettendo al centro i valori che contraddistinguono da sempre il credito cooperativo nonché i soci, i clienti e tutte le risorse che lavorano nella nostra Banca».