ROVIGO – Un tablet e un attestato di merito dall’Università Ca’ Foscari sono il prestigioso riconoscimento che ha ottenuto Jennifer Okeke, della IV B del Liceo scientifico Paleocapa di Rovigo, grazie al terzo posto al Concorso letterario “Straniero a chi? Scriviamo le migrazioni”, un’iniziativa rivolta a studenti residenti in Italia ma con background migratorio extra-europeo.
La competizione, inserita nell’ambito di un Progetto che vede la Regione del Veneto come Beneficiario Capofila e l’Università Ca’ Foscari Venezia in qualità di partner di progetto, prevedeva l’invio di racconti e si è svolta tra la primavera e l’estate di quest’anno.
La commissione, composta da Ricciarda Ricorda, Stefania Sbarra, Elena Sbrojavacca e Alberto Zava, dopo aver comunicato i risultati per via telematica, ha invitato tutti i premiati a partecipare a una giornata di festa. Erano presenti Tiziana Lippiello, Rettrice Università Ca’ Foscari Venezia; Antonio Trampus, Direttore Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati; Susanna Regazzoni, Archivio Scritture e Scrittrici Migranti, Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati; studentesse e studenti cafoscarini e di altre scuole venete.
Si sono alternati gli interventi istituzionali, sezioni musicali con il Coro Piccoli Cantori Veneziani diretto da Diana D’Alessio, e la premiazione del concorso. C’è stata anche una maratona di letture migranti dal titolo “L’altro sono io”: studentesse e studenti hanno proposto brani letterari di 18 lingue diverse legati all’alterità (cinese, ebraico, argentino, francese, armeno, angloamericano, serbo croato, albanese, giapponese, spagnolo, vietnamita, uruguaiano, hindi, portoghese, persiano, turco, italiano, arabo).
«L’iniziativa – le parole dei promotori – è accompagnata dalla certezza che la cultura e la società civile debbano educare i giovani a una diversa dimensione dell’umano, centrata nel rispetto e nell’accoglienza. In particolare, si ritiene che il ruolo didattico della letteratura sostenga la lotta contro le discriminazioni di ogni genere e la violenza verso i diversi. Già nel V secolo avanti Cristo Sofocle scriveva “Io sono cresciuto da straniero, come adesso sei tu. E non lo dimentico.” (Sofocle, Edipo a Colono)».