ROVIGO – “Sono un vecchio fanatico del Veneto ed è qui che lascerò il mio cuore!”. Con queste parole Ernest Hemingway nel suo libro “Di là dal fiume tra gli alberi” parla della nostra regione, percorrendola anche in bicicletta, perché “È in bicicletta che impari il contorno del paese in cui vivi”.
Partendo da questo testo, su incarico di cinque GAL, acronimo di Gruppo di Azione Locale, quali: Gal Polesine Adige, Gal Montagna Vicentina, Gal Patavino, Gal Alta Marca Trevigiana, e Gal Venezia Orientale, il regista Sebastiano Rizzo, ha realizzato un film documentario dal titolo ”Il vecchio e la bambina”, prodotto e distribuito da Draka Production per promuovere il territorio locale.
Il viaggio solitario di un uomo d’altri tempi, con una vecchia bicicletta, diventa l’incontro speciale di un nonno e sua nipote, immerso nell’intima evocazione di Ernest Hemingway, che si sostituisce alla figura del nonno.
Il vecchio conduce la bambina nella memoria storica della loro terra, dove lo scrittore abitò, e in sella alla loro bicicletta, rievocando un passato di arte e cultura senza tempo, i due raggiungeranno la meta finale, con una chiusura in bellezza, da cui ripartire, e così il vecchio potrà cedere il testimone a chi vorrà continuare la strada.
Il film è stato proiettato in anteprima il 13 settembre scorso al Notorius Cinemas di Rovigo, per raccontare con la pellicola le località del Veneto amate da Hemingway, narrate con grande poesia dal regista Sebastiano Rizzo, con la partecipazione degli attori Totò Onnis nella parte del vecchio, Maria Grazia Cucinotta che interpreta la nonna e Giada Fortini è la nipote.
Sono state realizzate 16 stesure del canovaccio dallo sceneggiatore regista, a cui i GAL avevano dato moltissimo materiale. Alla fine, ogni GAL ha avuto quindici minuti per promuovere cinque località del proprio territorio. Il GAL Polesine Adige ha presentato Rovigo con l’Accademia dei Concordi e il suo Presidente Giovanni Boniolo in veste di attore, che ha spiegato la Bibbia Patavina, una ricchezza dell’istituto; poi Villa Badoer di Fratta Polesine, il Teatro Balzan di Badia Polesine, le Vie degli Orti di Lusia e le campagne di San Bellino.
Qual è l’identità del Polesine da costruire e promuovere? Il cinema è una esperienza collettiva, perché il protagonista non è solo l’attore ma anche chi guarda il film, perché scopre o riconosce i propri luoghi, osservandoli con occhi diversi.
Quindi il vecchio protagonista del film o anche chi viene in visita nel territorio, prova delle emozioni che il regista ha cercato di trasmettere mediante il pensiero trainante di Hemingway, in una sorta di fiaba pensata per alleggerire una storia dura, con una chiave di lettura soave, perché quando c’è una bambina, tutto diventa una poesia.
E si è parlato proprio di questo nella successiva tavola rotonda del 16 settembre in Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, alla presenza di Sebastiano Rizzo, recentemente premiato per il film nella sezione TTC -Turismo Territorio e Cinema al Villammare Film Festival, e la docente universitaria Maria Roberta Novielli, Direttore artistico e organizzativo del Ca’ Foscari Short Film festival.
Molte scene del lungometraggio sono state magistralmente riprese con il drone da Davide Boggian. Le musiche originali sono a cura di Alberto Salini. Il risultato è un’opera delicata, con un finale da fiction e una grande interpretazione di Totò Onnis nella parte del vecchio, una disinvolta Giada Fortini nell’interpretare la bambina e Maria Grazia Cucinotta nella parte della nonna.
Per concludere, il 29 settembre è stato organizzato un incontro/confronto a Rovigo alla Sala della Gran Guardia al quale hanno partecipato, tra gli altri, Claudia Rizzi del Gal Polesine Adige, Laura Cestari Consigliere regionale del Veneto, Stefano Casellato presidente di Aqua Srl, Alberto Faccioli dell’agriturismo Valgrande, la scuola IPSAA Bellini di Trecenta, Andrea Micheletti fondatore di Meeple srl e Selene Cassetta blogger e contest editor sul turismo e sostenibilità.
Da quest’ultimo evento sono emerse proposte e suggerimenti, oltre a utili informazioni quali: la distribuzione del Dvd del film nelle biblioteche e nelle scuole del territorio del Gal Polesine Adige; la proposta di legge sul turismo fluviale e sostegno delle comunità rivierasche, la terza domenica di aprile sarà del turismo fluviale; il progetto didattico di un percorso cicloturistico enogastronomico ad anello di 71 km, da Badia Polesine, a Lendinara, Fratta, Rovigo, Lusia e ritorno a Badia; il turismo esperenziale e la multifunzionalità dell’azienda agricola; la cultura legata alla natura; le app al servizio come Archigiochiamo o quella per Padova Urbs Picta ed il blog Viaggio Sostenibile, per un percorso di meraviglia e di sorpresa, cioè un tipo di turismo rivolto a persone sensibili all’ambiente, con una grande passione per la bicicletta o il cammino come stile di vita, pronte a scoprire nuovi territori e nuovi sapori, per fare esperienze del luogo.
Oltre ai servizi istituzionali le novità sono emerse proprio dai giovani con il suggerimento finale della creazione di un Destination Blog anche per il Polesine e il Delta del Po per i vantaggi che potrebbe offrire quali: migliorare la capacità attrattiva di una destinazione, rafforzare l’immagine turistica ed il destination branding, comunicare il territorio, migliorare il posizionamento di una destinazione turistica, la destagionalizzazione turistica e la promozione turistica integrata del territorio.
Un grazie al GAL Polesine Adige per quanto ha fatto fino ad ora, nella valorizzazione e lo sviluppo dei territori rurali e per la realizzazione nel 2021 di questo film documentario, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la cui presentazione a Rovigo è stata curata dalla Associazione Culturale Leonardo da Vinci.
La città rinasce anche grazie a questo film da vedere assolutamente, ed agli eventi ad esso collegati!