ROVIGO – «Un lavoro interessante, che ha unito tante diverse forme di espressione artistica». Molto positivo il giudizio che gli studenti di tutte le classi quinte del liceo scientifico Paleocapa di Rovigo hanno dato allo spettacolo “Ante Lucem (Prima dell’Alba)”, scrittura scenica del Teatro del Lemming realizzata su “Sette romanze su poesie di Aleksandr Blok, op.127” di Dmitrij Shostakovich. L’evento, realizzato dal Teatro del Lemming in collaborazione con alcuni musicisti polesani, è stato organizzato per loro al Teatro Studio di via Oroboni per il 14 ottobre nell’ambito della rassegna Teatroragazzi del Teatro Sociale.
Gli studenti sono stati preparati per assistere alla rappresentazione dal regista e direttore artistico Massimo Munaro, che ha raccontato come sia nata questa scrittura scenica e musicale. «Il poeta simbolista Aleksandr Blok e il compositore Dmitrij Shostakovich – le sue parole – cantavano il loro tempo, periodo di rivoluzioni, guerre e dittature. Sono stati entrambi penalizzati dalla Rivoluzione Russa, attraverso controlli, censure e ritorsioni. Il loro messaggio però può anche essere attualizzato, se si coglie la forte tensione verso una nuova dimensione, verso la positività. Per questo si può parlare di un percorso dentro la storia ma anche dentro l’animo umano. La rappresentazione persegue l’ideale artistico che da sempre fa parte della poetica del Lemming: l’opera d’arte totale, che coinvolge ogni forma di espressione, in cui ogni elemento artistico si potenzia unendosi agli altri».
«Ci ha colpiti in modo particolare – il commento della classe VA dell’indirizzo Scienze Applicate – la gestualità molto espressiva: ci ha davvero mostrato la disperazione dell’autore e la rappresentazione di un periodo di crisi. È stato interessante cogliere sul palco alcuni simboli legati al mito, all’uso dei colori e alle forme. Ci è sembrato uno spettacolo in cui l’opposizione tra l’irrazionalità e l’anelito verso la purificazione hanno comunicato il clima di ansia e caos tipici del primo Novecento».
«Abbiamo trovato interessante e inaspettato – il parere degli studenti della VB dell’indirizzo tradizionale – un teatro così fisico, creato da stimoli e senza alcun filo narrativo. Gli elementi parlati, proiettati, la musica e la danza si sono uniti per creare un tutto rivoluzionario: siamo riusciti a comprendere alcuni degli elementi di studio che caratterizzano il Novecento da diversi punti di vista: filosofico, artistico, letterario, antropologico. Per alcuni è stato difficile cogliere l’insieme di tutte le forme espressive, un aspetto globale che forse ha proprio voluto creare un certo disorientamento, emblematico del periodo e collegabile ad alcune forme di crisi attuale. Chi ha già frequentato alcune rappresentazioni del teatro del lemming ne ha riconosciuto gli elementi della poetica e della commistione espressiva».