ROVIGO – È stato inaugurato mercoledì 14 dicembre il grande e colorato murale che ha cambiato il volto della comunità “Il Diamante” in Commenda.
Fiori, motivi vegetali e voli di uccelli sono l’opera “Il volo”, realizzata dall’artista Rosmunda questo autunno, durante varie giornate in cui il suo lavoro creativo ha coinvolto e appassionato gli ospiti della comunità, persone adulte con disabilità.
Tutto è nato dall’associazione Art Flood, in collaborazione con il festival DeltArte, nell’ambito del progetto “Interazioni tra generazioni”: un percorso creativo rivolto alle persone più fragili della popolazione e agli anziani, sostenuto dal Comune di Rovigo con il progetto “Cedro 2.0”. Protagonisti dell’esperienza, oltre agli ospiti del “Diamante”, anche le studentesse dell’indirizzo socio-sanitario dell’Istituto “De Amicis” di Rovigo. Insieme, i partecipanti hanno realizzato laboratori creativi in cui esprimersi, conoscersi, creare attivamente. Un doposcuola creativo, una volta a settimana, con la presenza di un’insegnante di discipline artistiche, un’artista e un’educatrice.
L’inaugurazione del murale è stata anche il momento conclusivo di questo percorso, una vera e propria festa a cui erano presenti Melania Ruggini di Art Flood, il coordinatore della comunità Mattia Roncon e l’assessore al Welfare Mirella Zambello, oltre ovviamente agli ospiti e agli operatori della struttura.
In concomitanza è nato il progetto di un’opera che colorasse l’esterno della comunità. La scelta è caduta sulla giovane artista Rosmunda, già autrice delle opere su Dante e la Rovra alla biblioteca di Ariano Polesine e “Il mondo gentile” all’istituto comprensivo di Villanova del Ghebbo.
Il nuovo volto della comunità “Il Diamante” è un’altra tappa del percorso di crescita di questa struttura e della sua gemella “Il Rubino”, che dal 2021 sono gestite dall’impresa sociale Abilo, creata nell’incubatore rodigino di Zico proprio per rilanciare questi progetti. Oggi la comunità accoglie dieci persone con disabilità, che qui trovano non solo una residenza, ma soprattutto uno spazio in cui trascorrere bene il proprio tempo, relazioni positive con operatori e volontari, attività che stimolano le loro capacità e la loro autonomia.