ROVIGO – Nel 2022 la crisi energetica ha aggredito le imprese agricole. «L’Italia si trova imbrigliata tra il problema della speculazione dei prezzi energetici e il ritardo della transizione ecologica – commenta Carlo Salvan, presidente provinciale di Coldiretti Rovigo – Il mondo agricolo da tempo si è detto disponibile a collaborare con il Governo per la produzione di energia pulita. Negli anni sono stati fatti tanti passi avanti, chiediamo quindi ai ministri e alla premier di ascoltare le proposte fatte dal nostro presidente Prandini in chiusura d’anno e di aprire al nostro settore alcune possibilità precluse fino a ora per dare una mano al Paese a uscire dalla dipendenza straniera di energia e, soprattutto, per cominciare ad abbattere i costi che stanno strangolando tantissime aziende indistintamente dal tipo di produzione e dalla provenienza geografica. Si sottolinea che tutto questo è sinonimo di economia circolare, uno degli obiettivi economici ed ecologici che, come Paese, stiamo già perseguendo da circa un decennio».
Per questo Coldiretti ha proposto al Governo di ampliare la fetta di risorse del Pnrr per il settore agroalimentare, passando da 5 ai 10 miliardi di euro e di investire su tre grandi assi: innovazione con la robotica, droni e sensori per ottimizzare lavoro e produzioni, sovranità alimentare (con le misure sui contratti di filiera, il piano invasi e sulla logistica) e sovranità energetica (con incentivi per il fotovoltaico sui tetti, l’agrovoltaico sospeso e per gli impianti di biogas e biometano). Sono tutte proposte, inoltre, che vogliono evitare il consumo di suolo, un bene che il nostro Paese ha quasi dimezzato in 50 anni arrivando a meno di 13 milioni di ettari e che oggi scopriamo essere indispensabili per garantire le nostre linee di approvvigionamento alimentare.
Coldiretti ha chiesto di raddoppiare le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa. «Queste – spiega Salvan – sarebbero necessarie per sostenere lo sforzo di innovazione delle imprese e rafforzare l’impegno per la sostenibilità ambientale che vede l’Italia svolgere un ruolo di leadership in Europa. Inoltre, il settore agricolo può contribuire anche ad affrontare la crisi energetica con le misure parco agrisolare, agrifotovoltaico e biogas e biometano. Sono oltre 9mila gli agricoltori e allevatori che hanno partecipato al primo bando del Parco agrisolare, per installare i pannelli fotovoltaici sui tetti delle cascine e delle stalle contribuendo all’indipendenza energetica del Paese, ma possono essere molte di più aumentando in maniera esponenziale la potenza installata. Per questo Coldiretti apprezza la volontà del ministro Lollobrigida di andare oltre il gravoso e insensato limite dell’autoconsumo con l’intervento previsto nel maxiemendamento alla legge di Bilancio».