ROVIGO – Capire le arti performative come approccio alla complessità del reale. Immaginare quali possibili punti di collegamento ci saranno tra tecnologia, scienza, economia e psiche. Continua il progetto che vede la collaborazione tra il liceo scientifico Paleocapa e il Teatro del Lemming di Rovigo. Nei giorni scorsi all’Urban Digital Centre InnovationLab, un gruppo di studenti ha incontrato la compagnia solo femminile italo-tedesca Welcome Project, in residenza artistica in città, per comprendere la genesi e le ragioni del progetto dal titolo Hey, Robot! Intimacy in the Age of Machines.
Aurora Kellermann, Maria Grazia Bardascino, Silvia Massicci e la regista Chiara Elisa Rossini – una compagnia attiva dal 2015 tra Italia e Germania – hanno raccontato di avere costruito il loro progetto di un nuovo spettacolo a partire dalla domanda: “possono le macchine sostituire gli esseri umani nelle relazioni intime?”. La riflessione si è poi basata su studi e articoli di attualità riguardanti robot con diverse funzioni dotati di intelligenza artificiale. Ne è emersa una questione non solo economica e tecnologica, ma anche antropologica e culturale sulle infinite possibilità applicative, sia positive che negative. Alti l’interesse e il coinvolgimento degli studenti, partecipi nell’ipotizzare sviluppi e risvolti della situazione, dalla possibilità di avere compagnia e soccorso per le persone anziane, alla simulazione di vere relazioni socio-affettive.
Il gruppo, il 13 gennaio scorso, ha proposto al Teatro Studio lo spettacolo per uno spettatore alla volta anche a qualche studente. La performance, in questa fase, ha previsto l’uso di diversi avatar che parlano e su muovono seguendo le attrici, in un’interazione estemporanea che ha destato interesse e stupore al tempo stesso, per la capacità di far riflettere sull’oggi e sul valore delle relazioni interpersonali.