ROVIGO – È stata inaugurata oggi, martedì 7 marzo, nell’atrio delle Poste centrali in Corso del Popolo, la mostra dedicata a: “Il voto delle donne, la storia di un diritto illustrata dai francobolli”. Con questa iniziativa, le Poste Centrali di Rovigo diventano un luogo di condivisione culturale a disposizione della cittadinanza.
L’iniziativa è stata presentata dal nuovo responsabile degli uffici postali del Polesine Raffaele Riverso ed ha visto la presenza dell’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Rovigo Mattia Milan e di Enrico Ferrarese, presidente della Provincia e sindaco di Stienta. L’attrice Barbara Chinaglia, regista del Teatro Nexus di Rovigo e consulente finanziaria alle Poste di viale Tre Martiri, ha letto alcune testimonianza storiche e letterarie della storia della conquista del diritto di voto e della parità donna-uomo, assieme al referente filatelico Mario Coglitore. In rappresentanza delle Donne di Poste Italiane, che a Rovigo sono in maggioranza, la direttrice di Rovigo Popolo Paola Destro, la responsabile dei portalettere di Occhiobello Silvia Girotti.
Il percorso espositivo illustra il faticoso cammino percorso dalle donne negli ultimi due secoli per ottenere il diritto al voto in diversi Paesi d’Europa e del mondo, con un approfondimento dedicato all’Italia. Le riproduzioni delle emissioni filateliche di varie nazioni accompagnano i passaggi più significativi del racconto. L’esposizione è stata ideata da Chiara Simon, curatrice del Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa di Trieste in collaborazione con Simonetta Freschi, Ester Pacor e Camilla Pasqua.
Si inizia con la Francia del XVIII secolo dove la scrittrice Olympe de Gouges pubblica, nel 1791, «La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina». Una partenza in salita, visto che proprio a causa di questo suo impegno sociale la de Gouges verrà ghigliottinata qualche anno dopo. Le donne della Nuova Zelanda ottennero per prime, nel 1893, il diritto di voto, in anticipo su australiane (1894-1902), inglesi (1918) e statunitensi (1920).
All’opposto dell’arco temporale c’è invece l’Arabia Saudita che ha legittimato il suffragio femminile tra il 2011 e il 2015.
In Europa il percorso di crescita ebbe inizio nel profondo nord: il Granducato di Finlandia, nel 1906, riconobbe alle donne anche il diritto di eleggibilità. L’anno successivo la Norvegia. In seguito, il processo ha interessato anche il resto d’Europa, soprattutto nella seconda decade del secolo. La mostra dedica inoltre una specifica sezione all’Italia, prima e dopo il 1945.
Molte sorprese emergono dalla mappa del mondo disegnata attraverso le date. Ad esempio, Sud Africa, Kenya, Zimbabwe, Azerbaigian, Kirghizistan hanno raggiunto l’obiettivo prima di molte realtà europee. Significativo il caso della Svizzera che “taglierà” questo traguardo solo nel 1971.
Sin dalla fondazione, nel 1862, Poste Italiane ha dato lavoro a telegrafiste, portalettere, impiegate e dirigenti. Già nel 1881 le donne presenti erano più di 500, venti anni dopo più di 3.000 e nel 1911 oltre 8.000. Persone comuni, ma anche volti noti come la scrittrice Matilde Serao e Teresina Gramsci (sorella di Antonio Gramsci). Da allora la presenza femminile è cresciuta fino ai numeri di oggi.
In Azienda, a livello nazionale, la percentuale delle dipendenti è cresciuta dal 54% del 2017, al 55% del 2020 e si proietta verso il 56% nel 2024. Il 59 % degli uffici postali italiani è diretto da donne.
Donne di Poste, a Rovigo sono il 61%
- 77 Uffici Postali e 8 Centri di consegna della corrispondenza.
- I dipendenti di Poste Italiane sono 407, le donne 248, il 61%.
- 23 donne hanno incarichi di responsabilità su un totale di 42 figure apicali (55%).
- In 37 Uffici Postali lavorano solo donne.
- 41 Uffici Postali hanno una presenza femminile superiore all’80%.
- In Veneto le donne di Poste sono il 58%. In Friuli è donna il 65% dei dipendenti.
Poste Italiane, con questa iniziativa, conferma il proprio impegno al fianco delle donne con una serie di scelte per il sostegno economico e l’integrazione sociale, grazie ad una cultura aziendale libera da stereotipi di genere. L’azienda, inoltre, da tempo è impegnata in politiche di inclusione sociale: sostegno alla genitorialità e “no gender gap” salariale. La policy aziendale tiene conto di questo aspetto, sostenendo il 100% della retribuzione sia nei cinque mesi di maternità, sia durante il congedo e annullando il gender gap salariale.
Entro il 2024, Poste Italiane rinnoverà il 25% dei suoi dipendenti, un turnover generazionale che coinvolgerà operatori di sportello e consulenti finanziari (da 8.000 a 10.000), professionisti del digital, specialisti nel settore assicurativo e dei pagamenti.
L’esposizione “Il Voto delle Donne” sarà visitabile fino al 25 marzo, durante il normale orario di apertura dell’ufficio: dal lunedì al venerdì, dalle 8.20 alle 19.05, e il sabato fino alle 12.35.