ROVIGO – Serate d’estate vissute all’insegna del teatro amatoriale di qualità con il festival “Teatro delle Regioni”, giunto quest’anno alla sua 24^ edizione.
L’ormai tradizionale appuntamento estivo, allestito anche quest’anno tra luglio e agosto nella suggestiva cornice del Chiostro del Monastero degli Olivetani, è stato promosso dal Gruppo Teatrale “Il Mosaico” con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, di Banca del Veneto Centrale e il patrocinio del Comune di Rovigo, della Regione Veneto, della Provincia di Rovigo e della Fondazione Rovigo Cultura.
La manifestazione, sotto la direzione artistica di Emilio Zenato, è da considerarsi uno degli eventi di maggior rilievo della programmazione culturale estiva polesana ed è certamente il frutto di un sapiente lavoro che negli anni ha saputo caratterizzarsi per l’originalità e la qualità della proposta, dimostrando come sia possibile anche con scarsità di mezzi, offrire prodotti culturali di qualità.
L’edizione di quest’anno ha offerto un programma vario e articolato nell’intento di offrire al pubblico rodigino una visione ricca e diversificata della migliore produzione di teatro amatoriale nazionale.
Ancora una volta l’accurato lavoro di scelta è riuscito a produrre un carnet di dieci spettacoli in grado di coniugare tradizione e ricerca della novità, cultura e leggerezza, curiosità e voglia di riassaporare pagine classiche.
Cinque gli spettacoli di prosa in concorso per aggiudicarsi l’ambito Premio “Xanto Avelli”, giunto alla sua terza edizione. Le compagnie selezionate per l’edizione di quest’anno provenivano dalle regioni: Veneto, Piemonte, Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Lazio.
Quattro, invece, gli spettacoli in cartellone per la speciale sezione dedicata al Teatro-Fiaba, con i quali, tra luglio e agosto, le compagnie ospitate – Il Gruppo del Lelio di Bassano del Grappa (VI), lo stesso Gruppo Teatrale Il Mosaico di Rovigo, la Compagnia di Burattini Città di Ferrara e il Teatro delle Arance di San Donà di Piave – hanno esplorato le varie tecniche espressive del teatro per l’infanzia: dal teatro di figura a quello d’attore passando dal teatro di narrazione.
Sold out martedì 15 agosto, in occasione della serata conclusiva, dedicata al cabaret, che ha visto protagonista sul palco la compagnia “Teatro delle Arance” con le attrici Giovanna Digito, Stefania Florian, Claudia Digito e i musicisti Cristian Ricci, Dante Borsetto e Angelo Michieletto. In scena “Betoneghe se nasse, no se deventa”, uno spettacolo esilarante, divertentissimo e molto coinvolgente. Dopo aver vinto l’edizione 2022 del Premio Xanto Avelli, la compagnia di San Donà di Piave (VE) è tornata sul palco degli Olivetani con lo spettacolo attualmente più rappresentato in Veneto: circa 150 repliche in quattro anni, una serie infinita di sold out nei teatri del Nordest e oltre 1 milione di visualizzazioni sul loro canale Youtube.
La rappresentazione è stata preceduta dalla cerimonia di consegna dei riconoscimenti alle compagnie che hanno raccolto maggiori consensi dal pubblico, che ogni sera, al termine dello spettacolo, ha potuto esprimere il proprio giudizio in merito alle commedie in concorso.
Vincitrice di questa terza edizione del Premio “Xanto Avelli” è risultata la compagnia romana “La Bottega dei RebArdò”, che ha ampiamente raccolto i consensi del pubblico rodigino con la brillante commedia di Rosario Galli e Alessandro Capone “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi”, per la regia di Enzo Ardone.
Secondo posto assegnato al Gruppo Teatrale Don Bosco di Varazze (Savona), che si è esibita in “Articolo quinto”, una spassosa pièce in dialetto genovese di Ugo Palmerini.
Alla Compagnia teatrale “Il Gabbiano” di Trieste, che ha portato in scena la divertente commedia in dialetto triestino “Le scalmane” di Monica Parmegiani, regia di Riccardo Fortuna, l’indice di gradimento del pubblico ha attribuito la terza posizione.
A completare la classifica, troviamo nell’ordine la Compagnia teatrale “Nautilus Cantiere Teatrale” di Vicenza, che ha presentato la commedia “Quattro donne e un bastardo” di Pierre Chesnot, regia di Daniele Berardi e Piergiorgio Piccoli, e la Compagnia l’Opera Rinata di Torino, che ha portato in scena un episodio delle celebri giallocomiche di Valter Carignano e Marina Di Paola. A entrambe le compagini sono arrivati i meritati e calorosi applausi del pubblico.
Infine, novità dell’edizione 2023 del festival, l’assegnazione di un premio alla miglior attore caratterista e alla migliore scenografia. Il primo è stato assegnato all’attrice Gigliola Zoroni della Compagnia teatrale “Nautilus Cantiere Teatrale” di Vicenza, che ha presentato la commedia “Quattro donne e un bastardo” di Pierre Chesnot, regia di Daniele Berardi e Piergiorgio Piccoli. Il premio per la miglior scenografia è stato consegnato al Gruppo Teatrale Don Bosco di Varazze.
Sul palco, per la consegna dei riconoscimenti sono intervenuti: Bruno Candita per Banca del Veneto Centrale, Mario Andriotto in rappresentanza della Fondazione Rovigo Cultura, Giuseppina Papa in qualità di vicepresidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo ed Elisabetta Traniello, presidente della Commissione Cultura del Comune di Rovigo.
La risultante è stata quindi una rassegna di spettacoli qualificata e stimolante, con protagonisti di primissimo piano, in cui riconoscere le diverse tendenze che animano le scene. Una scelta programmatica che, pur spaziando tra i diversi generi, è restata profondamente legata al teatro e al suo linguaggio, puntando a valorizzarne la ricchezza espressiva e promuovendone la conoscenza e il gusto.
Il festival, tuttavia, è riuscito anche ad andare oltre il teatro, incontrando il territorio con attività collaterali come, ad esempio, le visite guidate, costituendo un volano attrattivo per la valorizzazione di uno dei luoghi della cultura per eccellenza della città di Rovigo come il Monastero degli Olivetani e il “Museo dei Grandi Fiumi”.
La valorizzazione del territorio passa anche attraverso il premio dedicato a Xanto Avelli, uno dei più famosi ceramisti rinascimentali, nato a Rovigo e famoso in tutto il mondo. Un ulteriore tassello che contribuisce a portare il nome della nostra città fuori dai confini provinciali e regionali. Particolarmente apprezzate dal pubblico anche le squisite degustazioni di piatti tipici, realizzate con la collaborazione delle Pro Loco nel corso delle diverse serate.
La manifestazione, confortata dai risultati ottenuti anche in quest’ultima eccellente edizione, ha l’ambizione di svilupparsi ancora nel tempo, assumendo una valenza e un prestigio sempre maggiori, nonché di avvicinare al teatro un numero sempre crescente di spettatori, soprattutto giovani.
Ora non ci resta che attendere la venticinquesima edizione, che si preannuncia per contenuti particolarmente ricca di sorprese e novità.