Adria (RO) – Domenica è stata un’altra bellissima giornata ricca di esperienze, come avvenuto lo scorso week end a Padova – rende noto Il Movimento Civico Impegno per il Bene Comune che recentemente ha intrapreso una significativa trasferta per promuovere i valori di libertà e legalità. L’ iniziativa è stata un’occasione per i civici di esplorare la storia e le attività di diverse organizzazioni dedicate alla lotta contro la mafia e alla promozione della cultura della legalità.
La giornata è iniziata con una visita alla Casa Museo di Matteotti a Fratta Polesine, dove i partecipanti hanno avuto l’opportunità di esplorare documenti, oggetti e cimeli relativi alla storia di Giacomo Matteotti. Grazie all’ausilio di strumentazione multimediale, è stato possibile approfondire la conoscenza di questo importante personaggio storico.
Successivamente, il gruppo si è recato a Badia Polesine presso la Villa confiscata alla mafia di Salvaterra. Qui, i volontari di Libera hanno accolto i visitatori e hanno condiviso informazioni sulle loro attività sociali, culturali e pratiche, tra cui l’apicoltura. Hanno raccontato la storia di come il bene confiscato alla mafia sia stato trasformato in un luogo di cultura e legalità noto come “Casa della Cultura e della Legalità Silvano Franzolin“, dedicato all’appuntato di Pettorazza Grimani, vittima della mafia.
I volontari di Libera hanno anche condiviso storie di altri 12 beni confiscati in Polesine e degli eventi che hanno interessato un’azienda Basso Polesana. Racconti che hanno suscitato riflessioni importanti sulla reale minaccia delle infiltrazioni mafiose, che possono verificarsi anche nel territorio polesano.
Il Movimento Civico Impegno per il Bene Comune ha invitato i volontari di Libera ad Adria, con l’obiettivo di condividere ulteriori conoscenze e approfondire la consapevolezza sulle tematiche della legalità e della lotta contro la mafia.
La trasferta è stata un’occasione per riflettere sui valori fondamentali della libertà e della legalità e per promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi di infiltrazioni mafiose, che possono colpire anche le comunità polesane.