ROVIGO – Luci esterne di colore blu dalle ore 18 alle 21. Anche la Provincia di Rovigo ha aderito alla campagna “Stop alle bombe sui civili” promossa dall’Associazione nazionale vittime civili di guerra in collaborazione con Anci.
Giovedì 1 febbraio, alla pari di tanti municipi italiani tra cui quello del capoluogo, Palazzo Celio ha illuminato la sua facciata in occasione della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre del mondo: l’intento di questa ricorrenza, che vede un conflitto nel cuore dell’Europa e un altro, quello di Gaza, che rischia di allargarsi sempre più, è accendere i riflettori sugli effetti collaterali, cioè il rischio che corrono donne, bambini e anziani, non chiamati direttamente alle armi e quindi potenzialmente più fragili, esposti, indifesi.
Un grande appello universale, a cui si allinea anche la Provincia, affinché i vari accordi già esistenti vengano finalmente rispettati dai belligeranti, come ad esempio le Convenzioni Onu sulle cosiddette “bombe a grappolo” e di Ginevra sulle armi convenzionali, il Trattato di Ottawa sulla messa al bando delle mine antiuomo e la Dichiarazione internazionale contro l’uso delle armi esplosive nelle aree più densamente popolate.
«In quanto ‘Casa dei Comuni’ – ha commentato il presidente Enrico Ferrarese – abbiamo accolto prontamente l’iniziativa lanciata anche da Anci e che quest’anno se possibile risulta ancora più attuale considerate le guerre d’Ucraina alle porte dei nostri confini e il conflitto israelo-palestinese. In questo giorno, e le luci blu al di fuori dei nostri palazzi lo vogliono sottolineare in modo chiaro e netto, le appartenenza politiche si annullano per unirci tutti in un unico grido di pietà a favore delle vittime più indifese, che non hanno scelto le guerre e che non possono difendersi in alcun modo dalla violenza e dalle bombe».