ROVIGO – Eugenio Brandolese, 31 anni, è uno dei più giovani tra i direttori e le direttrici dei 76 uffici postali del Polesine. Laureato in legge, a inizio 2020 intraprende un cambiamento professionale che lo porta in breve tempo a ricoprire, con soddisfazione, ruoli di responsabilità.
«Su consiglio di un amico ho inserito il curriculum nel sito di Poste Italiane, dopo breve tempo sono stato chiamato a fare i test on line, dopodiché il colloquio. Sono stato assunto alla fine del 2021 e nel giro di un anno, dopo varie esperienze allo sportello, sono diventato responsabile di un ufficio postale. Ho accettato questo lavoro sia per la solidità di Poste Italiane sia per le possibilità di crescita professionale».
Ed infatti, successivamente, Eugenio ha cominciato a dirigere uffici postali sempre più grandi e complessi. Oggi è il direttore di Villanova del Ghebbo e per brevi periodi ha diretto uffici come Badia Polesine e Porto Tolle, tra i più importanti della provincia.
«Sono tutte opportunità di crescita, di esperienza e approfondimento di esperienze. Negli uffici grandi le responsabilità sono maggiori, i colleghi con cui lavorare sono di più e la clientela può avere esigenze diverse».
La tua formazione giuridica si è dimostrata utile per svolgere questo lavoro? «Certamente: il diritto in questo mestiere è un po’ dappertutto, tutto quello che facciamo è normato e la conoscenza delle leggi aiuta».
Grandi e piccoli uffici postali, in città e in campagna. Che aria si respira in situazioni così diverse? «Nei paesi più piccoli il direttore dell’ufficio postale è quasi un’autorità, un po’ sindaco, un po’ psicologo. È più facile creare un legame con le persone, entrare in confidenza. Negli uffici postali più grandi il distacco è maggiore, ci vuole più impegno per capire che cosa serve alle persone. Bisogna capirle e a volte anche superare la diffidenza iniziale dovuta alla mia giovane età».
E poi c’è un importante lavoro che il personale degli uffici postali svolge: includere, avvicinare le persone ai nuovi servizi che richiedono competenze diverse. Aiutare i clienti ad essere anche cittadini: «è vero e posso confermare che negli uffici postali più piccoli è una bella soddisfazione riuscire ad insegnare agli anziani ad usare una App sul cellulare. Scoprono di poter fare cose che non avrebbero mai pensato di fare. E sono contenti di questo».
Anche nel 2024, per il quinto anno consecutivo, Poste Italiane ha ricevuto la certificazione “Top Employers” che seleziona in tutto il mondo le aziende che si distinguono per le migliori politiche di gestione delle risorse umane: dalla selezione all’onboarding, dalla gestione allo sviluppo, dalla comunicazione interna alla formazione, dal welfare aziendale fino alle politiche di diversity & inclusion. Un insieme di pratiche organizzative e di sviluppo del potenziale umano e professionale che facilita la creazione di un ambiente di lavoro e di relazione in cui ogni dipendente può realizzare il proprio talento, contribuendo così al successo dell’intero Gruppo.
Poste Italiane da sempre investe nel proprio capitale umano e riconosce il valore delle risorse più giovani. Dal 2020 ad oggi l’età media in Azienda si è abbassata di ben 4 anni, passando da 51 a 47 anni. Nel corso del 2023, il Gruppo ha proseguito la campagna di assunzioni destinata a giovani e neolaureati, provvedendo all’assunzione, nell’arco del triennio 2021-2023, di oltre 6.700 persone di età inferiore ai 30 anni.
Come previsto dal Piano Industriale “Connecting Platform” presentato nel mese di marzo, Poste Italiane continuerà con un programma assunzionale che prevede l’ingresso di 19.000 risorse entro il 2028 che garantiranno il fisiologico turnover generazionale e rafforzeranno le reti fisiche attraverso cui vengono erogati ogni giorno tutti i servizi a milioni di cittadini.
Poste Italiane, in questo modo, vuole continuare ad offrire valore aggiunto al servizio dei cittadini e delle comunità locali, nell’affrontare le nuove sfide che emergono in un contesto sempre più digitalizzato e mutevole.