74a Giornata Provinciale del Ringraziamento a Villanova del Ghebbo

Carlo Salvan (Coldiretti Rovigo) «Serve il coraggio e la responsabilità di tutti a prendere decisioni, non possiamo più delegare e ignorare, non abbiamo più tempo per dire lo facciamo domani»

Villanova del Ghebbo (RO) – La cittadina polesana ha ospitato la 74esima “Giornata provinciale del Ringraziamento”, organizzata da Coldiretti Rovigo. Il Ringraziamento è la festa degli agricoltori che esprimono gratitudine per l’annata agraria che sta per concludersi. Durante questa celebrazione si incontrano con tantissime istituzioni politiche, civili e religiose del territorio e le figure del mondo Coldiretti, dai dirigenti ai dipendenti della struttura.

La giornata si è sviluppata in più momenti: il primo è stato quello dei saluti e delle riflessioni, il secondo quello più votivo culminato nella benedizione dei mezzi e infine il pranzo. Presenti il senatore Bartolomeo Amidei e la deputata Nadia Romeo, il viceprefetto Valeria Gasperi, gli assessori regionali Cristiano Corazzari e Valeria Mantovan, il presidente della Provincia Enrico Ferrarese, il sindaco Mauro Verza di Villanova del Ghebbo e Francesca Zeggio di Lendinara e diversi altri sindaci e appresentanti di amministrazioni locali, oltre a numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine. La dirigenza Coldiretti era capitanata dal direttore Silvio Parizzi e dal presidente Carlo Salvan.

Dopo il benvenuto del sindaco Verza, sono giunti i complimenti per l’organizzazione da parte di tutti gli altri politici presenti: gli assessori regionali Corazzari e Mantovan, il presidente della Provincia Ferrarese, il senatore Amidei, l’onorevole Romeo.

«Oggi è una giornata importantissima – ha riferito Salvan – non è solo una mera attività da fare ogni anno. Oggi ci coinvolge l’allestimento, dove si vede amore e attenzione. Oggi ci sono le istituzioni, con cui condividiamo il bilancio dell’annata, che ringraziamo per essere nostri partner e riferimento, ogni giorno. Oggi è un giorno di riflessione e devo dire che questa bella comunità ci ha scaldato il cuoreDavanti a noi abbiamo sfide immense su diverse tematiche e problematiche, ma anche opportunità da cogliere. Come ho già detto in altre occasioni, serve il coraggio di assumersi responsabilità nel prendere decisioni, non possiamo più delegare e ignorare, non abbiamo più tempo per dire lo facciamo domani. E serve il coraggio di fare sistema per affrontare le criticità, come hanno ribadito tutte le autorità intervenute oggi».

La messa, poi, è stata celebrata dal Vescovo Mons. Pierantonio Pavanello e dal consigliere ecclesiastico don Carlo Marcello, oltre a don Andrea Lovato, parroco locale, nella chiesa di San Michele Arcangelo.

Come ogni anno, nell’ambito della Giornata Provinciale del Ringraziamento, è stato assegnato il Premio San Martino a persone o enti che si sono distinti nel segno della solidarietà e della devozione verso il prossimo. Il riconoscimento, consistente in un contributo economico a sostegno dell’attività di riabilitazione e di insegnamento all’autogestione delle persone, «quest’anno è stato consegnato all’organizzazione di volontariato Pianeta handicap Mosaico friends Adria. Questo gesto testimonia il nostro appoggio e un sentito ringraziamento a tutti coloro che operano quotidianamente e con passione in questo ambito», ha commentato il presidente Carlo Salvan.

La realtà Mosaico nasce ad Adria nel 2012 quando più persone accolgono l’invito di un genitore a collaborare alla formazione di un gruppo di volontari attento alle problematiche della disabilità. Negli anni l’offerta è stata sia formativa che culturale, ma anche sportiva. Tutte le attività che si sono aggiunte nel tempo hanno avuto l’obiettivo di coinvolgere, stimolare e rendere quanto più possibili autonomi negli atti della vita quotidiana i partecipanti. Ciò è stato possibile grazie anche al sostegno di molti volontari e dell’Associazione Pianeta Handicap di Rovigo. L’organizzazione di volontariato, così come è attualmente composta, nasce formalmente nel 2018.

Il Vescovo ha rilanciato il messaggio preparato per la Giornata dai vescovi, che si basa su tre parole: agricoltura, sostenibilità e speranza. «La speranza di cui abbiamo bisogno nella nostra società, soprattutto le nuove generazioni», ha concluso Mons. Pierantonio Pavanello.

La Conferenza Episcopale, per il tramite della “Commissione per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace”, ha inviato un messaggio importante per questa edizione del Ringraziamento. Si apre con la descrizione di un famoso quadro di Van Gogh intitolato “Il seminatore” (1888), e fa notare come il pittore abbia cambiato i colori, dipingendo il cielo dorato come la messe matura e la terra che accoglie i semi con il colore blu del cielo.

Di seguito, parte del testo di questa Giornata: “Ogni volta che il contadino semina, il cielo viene sulla terra […] il Seminatore volge le spalle al tramonto per dirigersi verso un’alba nuova. Nel disorientamento che proviamo mentre ci chiediamo dove siamo e quale direzione prendere, nella terra troviamo la speranza per il domani. Il lavoro agricolo è un’attività preziosa e vitale per tutti, anche per chi non lavora la terra; tutti beneficiano del lavoro nei campi perché da lì viene il cibo di cui ci nutriamo. Il pericolo sempre incombente è “il paradigma tecnocratico”, che va “alla ricerca di un modello di produzione volto solo alla massimizzazione del profitto, e, di conseguenza, all’abbandono dei campi, alla dismissione di alcune coltivazioni e, in molti casi, della stessa attività agricola a cui, a causa delle difficoltà strutturali dell’agricoltura nazionale, viene preferita la rendita derivante dal consumo del suolo o dal ritorno del bosco non curato. L’agricoltura deve mantenere le sue basi ecologiche che non ha mai abbandonato. Da un punto di vista cristiano tutto questo ruota attorno alla Creazione che è il “dono” per eccellenza; da qui nasce quel sentimento di gratitudine che è al fondamento della Giornata del Ringraziamento che ci disponiamo a celebrare. La gratitudine si trasformerà poi in impegno, in progettualità, in azioni concrete, e queste faranno sì che i paesaggi che ci sono familiari non diventino un lontano ricordo”.