ROVIGO – Domenica 14 aprile al Teatro Sociale di Rovigo andrà in scena – alle ore 21,00 – l’Adelaide di Borgogna. L’evento chiude le iniziative organizzate in questa stagione teatrale per celebrare il Bicentenario del Teatro Sociale di Rovigo.
Si tratta di una selezione dell’opera seria in due atti, commissionata nel 1819 in occasione dell’apertura del Teatro Sociale.
Adelaide, di Borgona, regione che si estende tra la Francia e la Svizzera, come spiega il direttore artistico del Teatro, Claudio Sartorato, è stato un personaggio di primo piano nella storia europea del X secolo, regina d’Italia per due volte, regina consorte dei franchi orientali, imperatrice consorte del Sacro Romano Impero, a sua volta reggente per un breve periodo, poi del Regno di Germania e del Regno d’Italia, è anche venerata santa dalla Chiesa Cattolica.
Le sue vicende ed azioni pubbliche si intrecceranno continuamente con le vicende dei propri congiunti, fu madre, moglie e nonna di tre imperatori, al punto da renderle inseparabili.
Donna colta, parlava quattro lingue, esercitò un grande influenza sulle politiche imperiali sia in Germania che in Italia.
La sua storia ha portato alla realizzazione di una buona bibliografia e ispirato pittori, storici e musicisti tra cui Gioacchino Rossini e, solo due anni più tardi, il meno famoso Pietro Generali, forse con lui in competizione, al quale venne affidata nel 1819 l’apertura del Teatro Sociale di Rovigo con l’opera che porta il suo nome su libretto di Luigi Romanelli.
La rappresentazione dell’opera che verrà eseguita domenica è una selezione che raccoglie le parti maggiormente significative dal punto di vista musicale, estremamente piacevoli e sorprendenti e che potrebbero aprire una riflessione su l’enorme patrimonio operistico che ancora giace in forma manoscritta negli archivi e biblioteche.
Quest’opera è stata trascritta in edizione moderna solo pochi anni or sono, a cura del rodigino noto direttore d’orchestra e musicologo maestro Franco Piva, che ha dedicato molta parte della sua attività a riportare alla luce questi capolavori ancora ai più sconosciuti.
Difatti agli appassionati non potranno sfuggire delle affinità nella esecuzione delle parti vocali ed orchestrali con lo stile di Rossini e Donizzetti.
Le parti musicali saranno a cura della bacchetta di Stefano Romani, già direttore artistico del Teatro Sociale, e vedranno l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, coaudiovata dai migliori elementi del Conservatorio “F. Venezze ” di Rovigo assieme al Coro Lirico Veneto, in una compagine totalmente maschile.
I ruoli principali sono interpretati da Carolina Lippo (Adelaide), Francesco Toso (Berengario), Julija Samsonova-Khayet (nella parte en travesti di Adalberto), Francesco Marsiglia (Ottone I) e infine Roberto Cresca (Rambaldo).
La parte introduttiva e le parti drammatiche mancanti saranno a cura del M. Massimo Contiero, già direttore del Conservatorio e direttore artistico del Teatro Sociale.
Coordinamento scenico e luci sono sa cura della regista Elisabetta Brusa.
L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria del posto, rivolgendosi al botteghino del Teatro Sociale: orari 10-12-30 / 16-19.30 – chiuso il lunedì – tel. 0425/25614.