ROVIGO – È di questi giorni la storica sentenza della Corte di Giustizia Ue che si è pronunciata sul fatto che l’uso di segni figurativi, anche paesaggistici, che fanno riferimento all’origine di un prodotto alimentare Dop possono costituire una illegale evocazione del marchio. Quindi, sulle etichette dei prodotti, stop al richiamo all’italianità anche con semplici simboli e immagini che creano danno ai veri prodotti italiani.
«Quante volte, girando nei supermercati, sugli imballaggi dei prodotti abbiamo visto il nostro tricolore su prodotti alimentari che poco avevano a che fare con il nostro Paese – sottolinea Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo – L’Ue si è pronunciata, al momento, per la tutela dei prodotti Dop, ma è nostra intenzione continuare a raccogliere firme per estendere l’obbligo di dichiarare la provenienza per tutte le etichette e per tutti i prodotti che poi finiscono sugli scaffali. Il falso ci circonda e le indicazioni geografiche devono essere corrette, non falsate da immagini o simboli che evocano il Made in Italy. Il produttore italiano che si impegna dalla semina al raccolto a difendere l’italianità va tutelato. Siamo sulla strada giusta, per questo non dobbiamo fermarci nella raccolta firme della petizione “Stop cibo anonimo”, per proteggere l’agroalimentare italiano e per fermare questi fenomeni, solo così ci si tutela anche come consumatori».
A tal proposito potrete firmare la petizione giovedì 9 maggio – dalle 10 alle 12 – al mercato settimanale di Porto Tolle grazie al gruppo Giovani Impresa Coldiretti.