ROVIGO – Questa mattina, mercoledì 19 giugno, sono iniziati ufficialmente gli esami di maturità per i circa 1800 studenti polesani. Alle 8.30 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) ha inviato la chiave digitale che ha permesso di aprire il plico della prima prova con le sette tracce: due per la tipologia A (analisi di un testo in prosa o poesia scritto da un autore vissuto dall’Unità d’Italia a oggi), tre per la tipologia B (testo argomentativo, che sostituisce il saggio breve) e due per la tipologia C (tema d’attualità).
La traccia a carattere storico non è uscita perché è stata abolita tra le proteste degli intellettuali e di alcune figure di spicco come la senatrice a vita Liliana Segre.
Come gli altri anni, i ragazzi avranno sei ore a disposizione per scrivere il tema ma non dovranno rimanere tutto il tempo. I più veloci potranno consegnare il compito passate le prime tre ore, e andarsene. Ecco cosa è uscito.
Per la Tipologia A (l’Analisi del Testo) ai maturandi sono stati proposti la poesia “Risvegli” da “L’allegria” in “Il Porto Sepolto” di Giuseppe Ungaretti, e la prosa Leonardo Sciascia “Il giorno della civetta”, che racconta la storia di alcuni omicidi di mafia. Il protagonista è il comandante dei carabinieri Bellodi. La trama del libro è alla base di un film omonimo del 1968 del regista Damiano Damiani.
Per la Tipologia B (analisi di un testo argomentativo) le tre tracce proposte dalla Commissione Miur sono “Istruzioni per l’uso del futuro” di Tomaso Montanari, “L’illusione della coscienza” di Philip Fernbach con un articolo di Steven Sloman a commento e L’eredità del Novecento, partendo dall’introduzione di Corrado Stajano alla raccolta di saggi “La cultura italiana del Novecento”.
Per la tipologia C (tema d’attualità) la prima delle due tracce chiede agli studenti di scrivere un tema a partire da un testo del prefetto Luigi Diana, scritto in occasione del trentesimo anniversario dell’uccisione di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Il generale e prefetto, vittima della mafia, venne ucciso insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro in via Caini, a Palermo, il 3 settembre del 1982.
La seconda traccia invece è una riflessione sullo sport e la storia a partire da un articolo di Cristiano Gatti, incentrato su Gino Bartali, campione di ciclismo noto anche per aver infilato nel telaio della sua bici documenti falsi che consegnava agli ebrei per salvarli dai campi di sterminio e che, vincendo il Tour de France nel 1948, appena dopo l’attentato a Palmiro Togliatti, di fatto evitò lo scoppio di una sanguinosa guerra civile in Italia.