ROVIGO – Sono come due apparizioni, dalla voce soave, armoniosa, magnificamente compenetrata. Vederle è uno spettacolo, ascoltarle anche di più. Iniziano da sole in acustico sul palco. Il Censer è tutto per loro, che pervadono l’aria come un profumo di carattere. È stato un concerto magico ed emozionante, il live di Ginevra Di Marco e Cristina Donà, che si sono esibite il 20 luglio scorso a Rovigo, all’ex zuccherificio, nell’ambito di Tra ville e giardini XX.
Le due artiste hanno presentato brani dei loro rispettivi repertori e quelli originali del disco a doppia firma che porta il loro nome, pubblicato il 28 giugno scorso attraverso un cowdfunding su Musicraiser. Un lavoro che sintetizza la loro pluriennale amicizia e riflette attorno alla passione comune del cammino, come attività nell’ambiente, ma anche come metafora delle esperienze di vita. Ginevra e Cristina mischiano i repertori e le personalità, si raccontano (Cristina ha origini di Ariano nel Polesine da parte materna) e fanno battute (come quella immancabile sul “bel parcheggio Censer”, la location “tra” le ville ed i giardini), entrano in empatia col pubblico, e cantano divinamente. Con mille sfumature e con la voce collegata al cuore. Riempiono il palco della loro presenza così femminile e così carismatica.
Dopo i primi due brani entra in scena la band. Francesco Magnelli, tastiere e magnellophoni, compositore e autore per i “Cccp Fedeli alla linea” della hit Amandoti, portata al successo da Gianna Nannini e fatta cantare al pubblico con gran divertimento; Andrea Salvatori, chitarre e tzouras, Francesco Chimenti (figlio di Andrea), basso e chitarra, che ha prodotto tutti i brani della serata (senza provare); Luca Ragazzo alla batteria.
Il brano Camminare, introduce il tema del concerto e invita a godere del senso del movimento. Il cammino è anche quello dei mille profughi in giro per il mondo, come quelli che dal Messico cercano di varcare la frontiera Usa. Confine è un pezzo raffinato che si avvale della scrittura di Francesco Gazzè. La musica avvolge palco e spettatori, le voci si compenetrano, si fondono in un suono cosmico. Si separano solo per un brano a testa: Cristina improvvisa Goccia, fuori scaletta, in acustico, e aggiunge quello speciale modo di imitare gli strumenti a fiato portando le mani alla bocca; Ginevra interpreta un’energica Canzone arrabbiata di Nino Rota. Insieme cantano quello che è un delicato, poetico, verista inno all’amicizia Un passo alla volta, un colloquio tra due amiche di vecchia data sul percorso di vita della donna, scandito da quel “figlia, donna, madre” che sia allarga metaforicamente a ricomprendere la madre terra.
Del repertorio dei Csi, di cui ha fatto parte la Di Marco, interpretano un’intensa Del mondo e sul finale salgono in proscenio, solo voce, senza microfono, per una vibrazione emozionale assoluta. La serata scorre via come un soffio di brezza estiva nella calura, ed è già tempo di bis. Entrambe presentano due brani intimi, scritti nella circostanza delle rispettive maternità, condividendo col pubblico le immagini personali, Perpendicolare per Donà, “J” per Di Marco. Si congedano con un augurio “che riusciamo a trafiggere questi tempi bui e amari” e con “Todo cambia”, reso celebre da Merces Sosa mentre era in esilio in Europa dalla dittatura argentina.
Tra ville e giardini XX è promossa da Provincia di Rovigo, co-finanziata da Regione del Veneto Reteventi, sostenuta da Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, organizzata da Ente Rovigo Festival e dai Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Ceregnano, Ficarolo, Fratta Polesine, Lendinara, Occhiobello, Polesella, Porto Tolle, Rovigo, Trecenta, Villanova del Ghebbo.