Lendinara (RO) – Un’artista completa: musicista polistrumentista, cantante ed interprete eclettica, compositrice; una voce calda e versatile; una solida preparazione musicale di scuola jazz e non ultimo, una bella presenza sul palco, che riesce a riempire col solo aiuto di una chitarra. È stata semplicemente magnifica la performance in solo di Chiara Civello, martedì 30 luglio nel parco storico di Ca’ Dolfin Marchiori a Lendinara (Ro), per la XX rassegna Tra ville e giardini edizione.
Sembra una figurina minuta e timida quando sale sul palco e imbraccia la chitarra, cominciando ad intonare scale, intervalli, accordi nelle diverse altezze tonali, enfatizzando le consonanti lungo i percorsi jazz e le atmosfere della Bossa nova. Poi entra in empatia col pubblico, inizia un percorso personale e collettivo di suoni e melodie, tira fuori quella voce armoniosa, capace di profondi bassi e risalite lente che fanno tutt’uno con la chitarra ed è un’immersione quasi in apnea, nelle profondità della musica.
Jazz, Bossa nova, cantautori italiani, pezzi originali fatti di freschezza e ricordi. Grandi corse strumentali e rimandi continui all’incrocio di stili dal Brasile all’Italia, a New York. Gli spettatori sono rapiti e si perdono nei suoi voluti silenzi, nelle pause tra le note, nel suo cantare a cappella, che rallenta il respiro e ti lascia il tempo di esistere. E si naviga a vista nella scaletta del concerto.
Sambarilove è un omaggio al Brasile, scritta con Roubinho Jacobina, che appare anche nel suo ultimo album Eclypse (2018), che l’artista sta ora portando in tournée in giro per l’Italia. E ancora per l’appunto Eclipse, omaggio a João Gilberto, uno dei padri della Bossa nova recentemente scomparso, che strappa applausi a scena aperta. Dopo una Via con me versione carioca di Paolo Conte, Chiara Civello si siede al pianoforte ed inizia la vera poesia.
È il momento di una dolcissima Moon river, della storica Veleno (1947, Tina de Mola) che ha avuto molta fortuna in Brasile, di una Fortissimo irriconoscibilmente intensa, cantata da Rita Pavone, ma scritta da Lina Wertmuller e Bruno Canfora. Si torna alla chitarra per un Va bene, va bene così di Vasco Rossi in versione bossa nova ed un pezzo che non ha mai inciso, ma che ama cantare: la samba El negro Zumbon scritta da Armando Trovaioli per il film Anna (1951, di Lattuada).
È il ricordo del suo primo viaggio in Brasile «per dimenticare qualcuno… e mi son sentita immersa in tantissima musica. E come sempre la musica, salva». Freschezza rock con Last quarter moon, scritta nel 2005, quando abitava a Brooklyn e prendeva sempre un treno «carico di artisti e pittori, tutta gente piena di sogni e pochissimi soldi». Nel finale, si resta nella grande mela con New York city boy scritta con Francesco Bianconi, uno degli autori più interessanti della scena italiana. Il bis di chiusura è un indimenticabile Il mondo di Jimmy Fontana che in fondo è la sintesi di questo percorso musicale lungo solo una serata, ma che Chiara Civello è già pronta a continuare su altri palchi.
Tra Ville e Giardini XX è promossa dalla Provincia di Rovigo, cofinanziata da Regione del Veneto Reteventi, sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, organizzata da Ente Rovigo Festival e dai Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Ceregnano, Ficarolo, Fratta Polesine, Lendinara, Occhiobello, Polesella, Porto Tolle, Rovigo, Trecenta, Villanova del Ghebbo.