ROVIGO – Una Sala Oliva gremita di persone anche in piedi, in Accademia dei Concordi, giovedì 31 ottobre, per la lectio Magistralis “Karl Marx: La critica dell’economia politica” tenuta da Umberto Curi. Professore Ordinario di Storia della Filosofia all’Università di Padova, pensatore tra i più rilevanti del panorama filosofico attuale, Curi ha relazionato sulle opere e il pensiero di Karl Marx.
Filosofo, economista e rivoluzionario tedesco, Marx è considerato il teorico più autorevole del socialismo moderno; un intellettuale del quale ultimamente si è ripreso molto a parlare. Il pensatore di Treviri, europeo per contingenza e cosmopolita per convinzione, è stato autore del «tentativo audace di dare una risposta, con gli strumenti sofisticati della filosofia e della scienza economica, all’eterna aspirazione all’uguaglianza».
Marx è considerato uno dei più importante filosofo della storia. «Per la rinnovata attualità del suo pensiero, e tenuto conto che a lui si sono riallacciati grandi movimenti politici, ritengo indispensabile – ha puntualizzato Curi – fare una triplice distinzione tra gli scritti: quelli che Marx aveva redatto non finalizzati alla pubblicazione (una parte considerevole di testi sono stati redatti non per essere pubblicati); una seconda tipologia di testi con argomento politico; infine i testi redatti e pubblicati dall’autore vivente (questi sono molto pochi)».
Secondo il relatore questa tripartizione sarebbe utile per meglio comprendere il Marx autore classico. Dai 29 anni in poi, Marx ebbe un periodo di silenzio per studiare i grandi esperti della filosofia classica. Trasferitosi in Inghilterra, dopo uno studio forsennato degli economisti, nel 1867 preparò il suo primo libro: “Il Capitale”, che essendo stato pubblicato dall’autore vivente, è possibile considerarlo opera sua.
Parlando del filosofo Karl Marx, l’illustre professore universitario si è poi soffermato sulla teoria del plus-valore. Secondo la quale il capitalismo inquadra la forza-lavoro, fornita dagli operai ai padroni delle imprese, come un bene. Tuttavia la forza-lavoro è in grado di produrre anche un surplus, un valore maggiore che il salario non riesce a quantificare e a corrispondere.
«Vi ho detto dell’autore classico di cui oggi non possiamo farne a meno» ha concluso Umberto Curi dopo un’attenta disamina che ha raccolto grande apprezzamento dal pubblico con calorosi applausi.
La conferenza rientrava nel progetto “Radici del Contemporaneo”, organizzato dall’Arci di Rovigo con il patrocinio della Regione del Veneto, della Provincia e del Comune di Rovigo e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
L’iniziativa è tesa a presentare con varietà di proposte, (conferenze, incontri, mostre, spettacoli, proiezioni, corsi, ecc.), i principali tratti ed elementi della cultura dei nostri tempi (tra XX e XXI secolo).Tutto ciò con l’obiettivo di rispondere all’esigenza di richiamare, chiarire e definire i dati di conoscenza, i fondamenti culturali che ci possono aiutare a “leggerla, capirla ed interpretarla” come è stato il distillato di concetti fornito da Umberto Curi.