Padova – Oggi, con l’esplosione di internet e dei social network le false notizie si diffondono con una velocità sei volte superiore rispetto alle notizie vere, perché sono persuasive e forniscono messaggi semplici. “Shake the fake” è un’iniziativa speciale rivolta alle scuole delle province di Padova e Rovigo, con lo scopo di offrire ai partecipanti un cammino volto a formare cittadini sempre più attivi, responsabili, informati del proprio presente e padroni dei mezzi che hanno a disposizione.
Il progetto promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori in collaborazione con la Fondazione Cariparo, nell’ambito di “Attivamente 2019-2020 – Le iniziative della Fondazione per la scuola”, mira ad aprire una riflessione nelle classi intorno alla Rete, per far imparare a conoscere e a riconoscere, a smascherare le fake news, in particolare quelle più legate alla vita quotidiana dei ragazzi e al loro territorio.
Sul sito dell’Osservatorio è stato presentato il percorso che gli insegnanti saranno invitati a fare in classe, articolato in cinque lezioni: per ognuna di queste sarà predisposta un’apposita scheda didattica, elaborata dal pool di formatori dell’Osservatorio. L’offerta formativa sarà completata da un ciclo di lezioni frontali con esperti, rivolto a docenti e studenti, che servirà per guidare gli insegnanti in questo compito così importante che li attende e per offrire un’occasione di confronto agli studenti coinvolti nell’iniziativa.
Oggi le informazioni arrivano da ogni mezzo, di continuo ed è difficile risalire alle fonti, come arginare il fenomeno delle fake news? Ne hanno parlato tre esperti all’incontro di presentazione del progetto didattico Shake the Fake, svoltosi a Padova il 27 novembre scorso, presso l’auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, nel corso del quale hanno condiviso i loro “trucchi” con cento studenti delle scuole superiori.
Bufale, fake news, post-verità, destreggiarsi tra le informazioni, digitali e non, diventa sempre più difficile ma con i giusti strumenti è possibile discernere il falso dal vero. Questo è stato il messaggio che Daniela Lucangeli, docente ordinario di Psicologia dello sviluppo e dei processi di socializzazione dell’Università degli studi di Padova, la ricercatrice Anna Maria Porru e l’editorialista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella hanno trasmesso ai cento ragazzi delle scuole secondarie superiori di Padova e provincia, che hanno partecipato all’incontro.
«Per combattere la diffusione delle fake news è necessario imparare i valori della trasparenza e acquisire i mezzi per tracciare l’attendibilità di una notizia, coltivando lo spirito critico e il dubbio socratico, cioè sapendo di non sapere» è quanto ha dichiarato in apertura del suo intervento Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cariparo.
Esistono tante tipologie di fake news: di odio, di propaganda politica, di satira; talvolta sono soltanto il frutto di un giornalismo sciatto. Per contrastarle è necessario mettere in atto delle buone pratiche che incentivino lo sviluppo del pensiero critico. Come ha affermato Daniela Lucangeli, il cervello umano non è un ripetitore, ma un trasformatore, se lasciamo che svolga la sua funzione, dandogli il tempo di elaborazione necessario, ci possiamo sottrarre all’inganno e alla menzogna.
Il tempo nutre le nostre capacità di elaborare le informazioni e la scuola ha un compito importantissimo di far comprendere l’importanza del tempo. Gian Antonio Stella con il suo intervento, intitolato “Fake news: che cosa sono, chi ci guadagna, come evitarle” ha dato un ulteriore aiuto ai giovani che sono i più esposti a questo genere di rischi.