ROMA – Dopo 26 anni, cambia la presidenza di Federcasse. Il presidente dell’associazione delle Banche di credito cooperativo e Casse rurali, Alessandro Azzi, ha rassegnato le dimissioni durante la riunione del consiglio nazionale della federazione. Azzi resta al vertice della Bcc del Garda, della Federazione Lombarda delle BCC e della Fondazione Tertio Millennio-Onlus.
Il nuovo presidente di Federcasse è Augusto dell’Erba eletto all’unanimità dal consiglio. Avvocato, presidente della Cassa Rurale di Castellana Grotte, della Federazione Puglia e Basilicata delle Bcc, del Fondo di garanzia dei depositanti del Credito Cooperativo e del Fondo temporaneo costituito ai sensi della legge di riforma del Credito Cooperativo.
Le dimissioni di Azzi erano state annunciate – sin dal giugno 2015, in piena fase di scrittura del progetto di “autoriforma” del Credito Cooperativo – come “naturale conseguenza” una volta conclusa la definizione del nuovo quadro normativo: la legge n. 49 dell’8 aprile 2016 e le disposizioni di vigilanza pubblicate il 3 novembre scorso dalla Banca d’Italia.
Dall’entrata in vigore del nuovo Testo Unico Bancario (1993) ad oggi, pur essendo diminuito in assoluto il numero delle cooperative bancarie, è aumentato il numero degli sportelli (da 2.226 a 4.315). Il numero dei soci è passato da 350 mila ad oltre 1 milione e 240 mila (+ 257 %); la raccolta diretta da 33,4 miliardi a 158 miliardi (+ 373%); gli impieghi a famiglie ed imprese da 17,5 ad oltre 133 miliardi (+ 660%); il patrimonio di sistema da 6,7 a circa 20 miliardi (+ 198%) con un CET1 medio del 16,6%.
Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappresentano oggi il 22,5% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 18.6% alle imprese del settore agro-industriale, il 18.4% della ristorazione e alloggio, il 13,1% alle imprese e istituzioni del nonprofit.
Durante la presidenza di Azzi sono stati concepiti strumenti importanti come il Fondo di garanzia dei depositanti (1997) del Credito Cooperativo (fondo obbligatorio con peculiari connotati in coerenza con le finalità delle BCC) e il Fondo di garanzia degli Obbligazionisti (2005) – unico nel suo genere in Italia – e più recentemente il Fondo di garanzia Istituzionale che, soprattutto negli ultimi anni segnati da una profonda e gravissima crisi economica, hanno consentito con varie modalità di tutelare al meglio soci e clienti delle Bcc prevenendo o risolvendo sempre al proprio interno, senza alcun contributo pubblico, situazioni di criticità. E facendo in modo che nessun cliente o depositante di una Bcc (anche titolari di obbligazioni subordinate) perdesse una lira o un euro.