ROVIGO – La raccomandazione arriva da Ecoambiente che invita i cittadini a prestare la massima attenzione nella raccolta del vetro, perché in questo caso, fare bene la differenziata fa davvero la differenza. Il vetro, infatti, è un rifiuto che, se correttamente raccolto, permette di ottenere un guadagno nell’attività di recupero, essendo totalmente riutilizzabile all’interno del processo produttivo.
Il prezzo, tuttavia, varia al variare della bontà della differenziazione: la presenza di rifiuti non di vetro, che “inquinano” quanto è stato correttamente raccolto, fa perdere risorse a scapito poi dei costi inseriti nella tassa rifiuti. Nel passato trimestre novembre-gennaio la raccolta del vetro effettuata a Rovigo ha dato risultati inferiori rispetto allo standard precedente: il CoReVe, il Consorzio Recupero Vetro, ha declassificato il vetro raccolto da “classe 1” a “classe 2”, pagando 5 euro in meno per ogni tonnellata. In totale, in questi tre mesi, la perdita è stata di circa 12mila euro e, se non ci fosse un miglioramento, in un anno verrebbero persi circa 35mila euro.
La nuova “guardia ecologica” di Ecoambiente, che ha iniziato il proprio servizio di vigilanza, controllo e informazione il 3 febbraio, ha già effettuato delle verifiche a campione in alcuni bidoni carrellati del vetro in varie zone di Rovigo, riscontrando la presenza di “corpi estranei” e dei cosiddetti “falsi amici”.
Va quindi ribadito come il vetro, che può essere riciclato all’infinito massimizzando sostenibilità economica ed ambientale, è tanto più riciclabile quanto più si seguono, nella raccolta differenziata alcune semplici regole: conferire solo bottiglie e vasetti di vetro, completamente svuotati e privi di tappi e coperchi; non conferire insieme a bottiglie e vasetti il sacchetto di plastica usato per raccoglierli e trasportarli, che deve andare nella raccolta differenziata della plastica; non conferire nel vetro gli inquinanti più frequenti e dannosi: piatti, tazzine o altri oggetti di ceramica; bicchieri o altri oggetti di cristallo; pirofile o contenitori in pyrex.
Altri “falsi amici” sono: lampade e lampadine, tubi al neon, specchi, monitor di Tv e Pc, lastre di vetro, vetro artistico. Tutti materiali che possono sembrare simili al vetro da imballaggio ma che, in realtà, sono materiali contaminanti molto dannosi per il recupero del vetro.
Il vetro può rinascere con forme e destinazioni d’uso identiche a quelle precedenti, senza alcuna perdita di materia o scadimento qualitativo. Ogni anno vengono prodotti in Italia circa 10 miliardi di contenitori in vetro riciclato, con proprietà e caratteristiche identiche a quelli realizzati con materie prime. Tuttavia, pur esistendo tecnologie sempre più sofisticate per il recupero, non possono garantire una qualità idonea al riciclo se il rifiuto, all’origine, non è stato differenziato in modo quantomeno accettabile. Per questo differenziare bene è prezioso.