Badia Polesine (RO) – Venerdì 9 giugno nel giardino esterno della scuola paritaria “Paola di Rosa” – alle ore 17.30 – andrà in scena la divertente fiaba “La vera storia di Barba Zucòn” libero adattamento di Emilio Zenato di una celebre fiaba veneta, con la regia di Marco Pilone.
Si tratta del saggio finale degli allievi, tra gli 7 e 10 anni, che hanno partecipato al laboratorio “Il teatro dei bene arrivati” organizzato dal Gruppo Teatrale “Il Mosaico”. Un progetto teso a favorire l’inclusione sociale nel territorio polesano di bambine e bambini, contribuendo alla diffusione della cultura della pace, dell’ascolto e dell’accoglienza. Il laboratorio è inserito nel percorso di co-progettazione “Comunità accoglienti e inclusive”, promosso dal CSV di Padova e Rovigo, e realizzato in collaborazione con la Parrocchia di San Giovanni Battista e la Fondazione Giuseppina Fumagalli di Badia Polesine.
La storia: c’erano una volta una bambina e suo fratello che, accompagnati dal loro papà, decisero di andare a trovare il nonno che viveva in una piccola casetta. Arrivato il Carnevale i due fratellini chiesero al nonno di cucinare delle frittelle, ma mancava la padella. L’unico ad averla era Barba Zucòn un omone burbero simile ad un orco che abitava all’interno del bosco. Il nonno mandò i nipotini, a prendere a prestito la padella dicendo loro: «andate e promettete a Barba Zucòn che avrà indietro la padella con un cesto di frittelle come ringraziamento». Arrivati alla casa dell’omone, i due fratellini bussarono ed ecco che davanti a loro si presentò un uomo davvero spaventoso. I piccoli senza perdersi d’animo fecero come aveva loro suggerito il nonno e così l’uomo accettò di prestare la padella ma aggiunse: «se non mi porterete le frittelle, verrò a casa vostra e vi mangerò in un sol boccone!».
Tornati a casa, prepararono le frittelle, conservandone alcune in un cesto per il Barba Zucòn, e si misero in cammino verso la casa dell’uomo ma si sà… che la camminata mette appetito. I fratellini mangiarono una frittella pensando che tanto quell’omone non si sarebbe mai accorto che ne mancasse una. Ma le frittelle erano così buone, che senza accorgersene le mangiarono tutte.
Il finale della storia ve la racconteranno con molto divertimento gli allievi del corso, nuovi giovani Supereroi.
La fiaba è per eccellenza la fantasia dei popoli, una forma di interpretazione del mondo e della realtà. Nello specifico, le fiabe del focolare, quelle narrate davanti a giovani occhi sgranati e attenti, mentre le donne di una volta filavano, sono il prezioso recupero della memoria della vita e dei costumi popolari. Ogni cultura ha le sue fiabe, diverse a seconda dei luoghi e dei tempi, si tratta quasi sempre di un’invenzione corale e collettiva, unica è invece la voce narrante, di solito la mamma il papà, la nonna o quello zio barbuto con la voce che fa così paura, ma il racconto è sempre patrimonio del pensiero e della vita di un’intera comunità. Nelle fiabe venete dominano il bosco e la campagna, teatro di ogni vicenda, a rappresentare una società contadina dove comanda il soprannaturale che entra in rapporto con gli uomini per guidarli nel bene che vincerà sempre sulle streghe i diavoli e i maghi.
Il racconto nella sua versione più crudele prevede la morte dei fratellini, altri, come in questo caso, fanno vincere la loro innocenza.
La morale che emerge è un monito rivolto ai più piccoli ascoltatori: rispettare gli anziani e i più saggi, anche se burberi, nel pieno accordo delle tradizioni e gerarchie, è sempre la migliore tra le scelte.
Riusciranno gli allievi del corso, i nostri giovani eroi, a superare la prova? Io penso di sì, comunque a voi l’ardua sentenza.
Marco Pilone: attore, regista e autore teatrale di Trani (BA). Si è laureato alla scuola di recitazione “Centro attività teatrali Teatro tre” di Rimini e, negli anni, ha approfondito la sua preparazione con numerosi docenti e registi di fama nazionale ed internazionale. I suoi testi teatrali comici, brillanti e drammatici vengono rappresentati da diverse compagnie in Italia. Dal 1993 è fondatore e direttore artistico del Teatro Mimesis di Trani.
Personaggi e interpreti: Prima scena: Narratore (Marco Bonin); Sorella (Giuditta Ferro); Fratello (Filippo Corsato); Nonno (Francesco Andriollo); Papà (Davide Andreotti); Seconda scena: Narratore (Tolewak Bianchi); Sorella (Emma Panfilo); Fratello (Roman Gomliakov); Zucòn (Leonardo Zuolo); Terza scena: Narratore (Diego Faccioli); Sorella (Angela Tomi); Fratello (Nicolò Valentini); Zucòn (Alberto Ponzilacqua); Quarta ed ultima scena: Narratore (Diego Faccioli); Sorella (Anita Bonin); Fratello (Roman Gomliakov); Nonno (Leonardo Tegazzini); Zucòn (Giacomo Andriollo).
Trucco (Roberta Casetta ed Elisa Bedendo); Art Project (Lorenza Chini); Riprese Video (Mavstudio di Enrico Mischiati). Regia e adattamento di Marco Pilone ed Emilio Zenato.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti liberi.