Canda (RO) – A Tra ville e giardini 2022 – itinerario di musica, teatro e danza nelle ville e nelle corti del Polesine, c’è tutto quello che non si può vedere nel resto dei festival estivi regionali. Come lo straordinario spettacolo-narrazione che va in scena mercoledì 27 luglio, alle 21.30, nello scoperto della residenza Le Campagnole di Canda, con l’attore Matteo Caccia e il neurobiologo vegetale di fama mondiale, Stefano Mancuso, che s’intitola “I confini non esistono”.
In Polesine, terra di confine per antonomasia, sarà interessante il punto di vista di questi due protagonisti. Lo spettacolo si risolve in una narrazione incrociata sul senso del confine, per gli uomini e per le piante, fino a giungere alla conclusione che i confini sono una convenzione dell’uomo, mentre le piante insegnano che i confini non esistono in natura. Un filone contemporaneo di intrattenimento culturale, che mixa assieme teatro e arte col rigore della divulgazione scientifica. Un esempio ne è stato il duo Mario Tozzi con Enzo Favata, musicista ambient, sul tema dei miti nella storia dell’umanità, andato in scena nel 2020, sempre a Tra ville e giardini; oppure in televisione, la coppia Marco Paolini e Telmo Pievani col programma “La fabbrica del mondo” per Rai 3.
Matteo Caccia è attore e produttore di contenuti e format per la radio; negli ultimi anni sta conducendo la fortunata trasmissione “Linee d’ombra” per Radio24. Stefano Mancuso è uno scienziato di fama internazionale: botanico, docente all’Università di Firenze, direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (Linv), che è una nuova disciplina che studia i segnali e la comunicazione presente nelle piante a tutti i livelli di organizzazione biologica, dalla singola molecola alle comunità ecologiche. Nel 2013 il “New Yorker” lo ha inserito nella classifica dei “world changers”, gli uomini che cambieranno il mondo. Tutto grazie ai suoi studi nel campo della neurologia vegetale che lo hanno portato ad essere tra i primi sei scienziati al mondo a sostenere che le piante hanno una forma d’intelligenza: sono in grado di percepire e rispondere alle variabili presenti nell’ambiente; e sono in grado di elaborare le informazioni, poiché presentano dei sistemi di trasmissione di segnali elettrici e chimici, simili a quelli dei sistemi nervosi degli animali.
Oltre al curioso e rivoluzionario argomento, un altro motivo per non mancare a questo sesto appuntamento del cartellone di Tra ville e giardini XXIII è il luogo che fa da palcoscenico. Un sito sconosciuto ai più, che si apre per la prima volta per il pubblico della rassegna polesana: la residenza detta Le Campagnole, che fu proprietà della famiglia veneziana Nani di Altino, la stessa che fece edificare la celeberrima Villa Nani Mocenigo di Canda alla fine del XVI secolo, quando i nobili veneziani realizzarono le grandi bonifiche del Polesine, e trasferendosi sulla terraferma crearono la civiltà della villa in Veneto.
Info biglietti su www.enterovigofestival.it. Prevendita su www.diyticket.it.
Tra Ville e Giardini XXIII – itinerario di musica, teatro e danza nelle ville e nelle corti del Polesine, è promossa ed organizzata da Provincia di Rovigo in ambito RetEventi, co-finanziata da Regione del Veneto, sostenuta da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con l’organizzazione tecnica di Ente Rovigo Festival, direzione artistica di Claudio Ronda, e la partnership dei Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Corbola, Ficarolo, Frassinelle Polesine, Fratta Polesine, Lendinara, Occhiobello, Polesella, Porto Tolle, Rovigo.