ROVIGO – 183 mila i mezzi euro 3 in Veneto (il 55,1% del totale degli autocarri merci immatricolati in regione), 5.812 sono le imprese artigiane di Trasporto Veneto, oltre 15mila gli addetti. Il Veneto è la 4a regione per numero di autocarri merci (332.992 su un totale nazionale di 4.083.348). «Il carburante è una delle voci che più pesano nella gestione di un veicolo commerciale. È per questo che il combinato disposto dello stop alle agevolazioni per gli Euro 3, a partire dal 1° ottobre prossimo, e la proposta di aumentare le accise del gasolio per equipararle a quelle della benzina, rischiano di essere un “uno-due” da knock down per l’intero comparto dell’autotrasporto artigiano».
La denuncia arriva da Flaviano Tiengo Presidente della Categoria Trasporti di Confartigianato Polesine che afferma: «lo stop alle agevolazioni delle accise sul gasolio commerciale per l’autotrasporto per i mezzi fino a euro 3 (attualmente sono esclusi quelli fino a euro 2) è una misura che impatta in modo incredibile sul nostro settore. Coinvolge infatti 183mila camion, autobus e pullman, oltre la metà di quelli circolanti in Regione drenando denari per quasi 8 milioni di euro dalle tasche di gran parte delle 6mila imprese venete che ancora oggi danno lavoro a 15mila addetti».
«Se a questo aggiungiamo – segnala con preoccupazione Tiengo – la prospettiva di una rimodulazione delle accise sui carburanti, finalizzata a recuperare risorse per la prossima manovra di bilancio, il rischio fallimento per le nostre imprese si concretizza pericolosamente».
Va tenuto conto inoltre che il contesto in cui operano le imprese italiane è caratterizzato da una più elevata pressione fiscale che nel 2020 è del 42,9%, di 1,4 punti superiore al 41,5% della media dell’Eurozona. In particolare, ad agosto 2020, le accise sul gasolio per autotrazione sono del 21,2% superiore alla media dei competitor dell’Eurozona e del 28% al di sopra della media Ue a 27. L’Italia è il paese dell’Unione a 27 con il maggior prelievo di accise sul gasolio. E in Italia la tassazione per unità di CO2 emessa nel settore dei trasporti è di 240 euro per tonnellata CO2, il 54,3% in più della media dei 18 paesi competitor nel trasporto merci internazionale su strada.
«Come Confartigianato Autorasporto – conclude Tiengo – lanciamo un appello al Governo. Se si vogliono uniformare le accise con l’obiettivo della sostenibilità ambientale, si riducano a livello del gasolio quelle della benzina e non viceversa! E comunque, la categoria non accetterà nessuna modifica che non sia concordata guardando all’Europa e alle condizioni di tassazione a cui sono sottoposti i nostri competitors. Negli ultimi cinque anni infatti, nel trasporto internazionale la quota di mercato dei vettori nazionali dell’autotrasporto su strada è scesa di oltre cinque punti, passando dal 25,6% del 2014 al 20,0% del 2019. Rispetto alla Polonia, il principale competitor nel trasporto di merci su strada nell’Unione europea, il differenziale di tassazione per unità di CO2 sale all’81,4%, mentre quello delle accise sul gasolio arriva all’84,1%. Una situazione non più sostenibile».