Adria (RO) – È in programma per venerdì 5 maggio, alle ore 10.30 presso la Sala Consiliare del Comune, la cerimonia di consegna delle Borse di Studio “Luigi Groto e Marino Marin”, che quest’anno hanno registrato il record di studenti partecipanti.
Il successo per l’iniziativa culturale, giunta quest’anno alla quarta edizione, è dovuto anche all’originalità della prova “blackout poetry” proposta alle scuole superiori che ha fatto registrare importanti consensi tra i numerosi partecipanti. Una prova utilizzata dal Cepell, l’organismo che ha conferito alla città etrusca il riconoscimento di Città che legge.
A decretare i vincitori la Commissione giudicatrice, presieduta dalla Dirigente Eva Caporrella De Mattia, che si è avvalsa della collaborazione di due componenti esterne: le professoresse Laura Cassetta e Augusta Zenato.
L’iniziativa era riservata a ragazzi residenti ad Adria frequentanti le scuole primarie e secondarie di primo grado e le scuole secondarie di secondo grado; oppure, indipendentemente dalla località di residenza, frequentanti le scuole primarie e secondarie di primo grado e le scuole secondarie di secondo grado del Comune di Adria.
L’edizione di questo anno scolastico, dedicata al poeta Marino Marin, ha favorito l’espressione della creatività dei ragazzi prendendo spunto dall’ampia produzione poetica dello scrittore adriese.
Il bando prevedeva prove diverse per ciascuna delle tre sezioni: la prima sezione (riservate agli studenti delle classi III, IV e V della scuola primaria) chiedeva agli alunni di comporre una poesia originale prendendo spunto dal titolo di una poesia di Marino Marin, senza obbligo di rima, la seconda sezione (dedicata alla scuola secondaria di primo grado) impegnava gli alunni a riscrivere con parole proprie una poesia del Marin cercando di rendere facilmente comprensibile il testo in linguaggio attuale, la terza sezione ha visto gli alunni della scuola secondaria di secondo grado cimentarsi in un esercizio di poesia nascosta (blackout poetry): utilizzando una poesia di Marino Marin dovevano scegliere alcune parole del testo poetico e, dopo aver cancellato tutte le altre parole, dovevano formare una propria poesia.