Adria (RO) – A 8 anni dalla tragedia della Coimpo, l’Amministrazione Comunale ha reso omaggio alla memoria di Marco Berti, Giuseppe Baldan e Nicolò Bellato, che insieme a Paolo Valesella, persero la vita nello stabilimento di Ca’ Emo.
Un tragico incidente sul lavoro, causato dalla nube tossica che si sviluppò in seguito allo sversamento di acido solforico in una vasca contenente liquami, nel sito di località America.
Dopo la celebrazione eucaristica e un breve corteo fino al piazzale intitolato alle Vittime del lavoro, il sindaco Omar Barbierato, affiancato dall’assessore Matteo Stoppa e dai consiglieri Simone Donà e Oriana Trombin, ha depositato un mazzo di fiori davanti al cartello delle vittime del lavoro, in ricordo di Marco, Giuseppe, Nicolò e Paolo.
Alla commemorazione del 22 settembre erano presenti oltre al sindaco di Adria, il prefetto Clemente Di Nuzzo, il questore Giovanni Battista Scali, per la Regione del Veneto l’Assessore Cristiano Corazzari, con la fascia blu della provincia Roberto Pizzoli, la sindaca di San Martino di Venezze, Elisa Sette, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Rovigo Giuseppe Favaretto, le autorità militari del territorio, i familiari delle vittime e diversi cittadini di Ca’ Emo.
Al termine della santa messa il padre di Nicolò Bellato, Carlo, ha ricordato la consegna delle stelle al merito del lavoro alla memoria, la più alta onorificenza assegnata dallo stato per onorare i lavoratori dipendenti che sono deceduti sul posto di lavoro a seguito di fatti gravissimi.
Dopo la celebrazione eucaristica e un breve corteo fino al piazzale intitolato alle Vittime del lavoro, il primo cittadino ha depositato una corona di fiori, in ricordo di Marco, Giuseppe, Nicolò e Paolo ed ha argomentato sull’importanza della sicurezza nei posti del lavoro dichiarando
«Come Comune di Adria – ha detto Barbierato – ci siamo costituiti parte civile in tutti i filoni che la giustizia sta percorrendo, in seguito alla tragedia nell’ex Coimpo. Nei prossimi giorni andremo a fare un ricorso in cassazione rispetto alla sentenza d’appello per il Coimpo Bis, relativo al traffico illecito dei rifiuti, perché dal nostro punto di vista è stata travisata la richiesta sui danni ambientali rispetto ai danni alla nostra comunità e della necessaria caratterizzazione».
Nel suo intervento, il prefetto Clemente Di Nuzzo, ha affermato che agirà con la massima attenzione, per evitare che si ripeta quanto accaduto a Ca’ Emo, nel 2014. Un sito industriale in cui si è scoperto che, oltre a una carenza di controlli, mancavano i dispositivi di sicurezza e gli elementari documenti che attestavano i corsi di formazione per i lavoratori.
I presenti si sono poi recati nell’edificio di delegazione, dove il sindaco ha consegnato una pergamena ai famigliari di Paolo Vallesella e l’ingegner Andrea Portieri ha illustrato l’avanzamento lavori relativo alla messa in sicurezza e caratterizzazione dell’ex sito Coimpo.
Sarà illustrato ulteriormente a fine lavori, quanto realizzato nel sito di località America, in un prossimo incontro pubblico a Ca’ Emo.