ROVIGO – “C’è la volontà da parte mia di un impegno di natura politica, per arrivare ad una modifica radicale della normativa regionale. Da parte dell’amministrazione, per tutto ciò che è possibile fare, massima disponibilità nel cercare di individuare le istanze da parte delle persone interessate. Siamo qui, siamo a disposizione, combatteremo la battaglia assieme, perché il diritto alla casa è un diritto fondamentale dell’uomo. Siamo assolutamente convinti che questa sia una battaglia giusta da combattere insieme”.
È quanto ha affermato il sindaco Edoardo Gaffeo, martedì 10 settembre, durante l’incontro con la delegazione degli inquilini case Ater, guidati da Diego Foresti, in protesta a seguito dell’entrata in vigore, dal primo luglio, dei nuovi canoni per gli inquilini di edilizia residenziale pubblica in applicazione della nuova Legge Regionale n. 39/2017. La richiesta da parte loro, è di avere un sostegno e un impegno politico.
Impegno che l’amministrazione ha già assunto con l’invio in Regione, di una mozione, approvata nel Consiglio comunale dello scorso 30 luglio, con richiesta di revisione del canone di locazione, che con i nuovi parametri in molti casi sono raddoppiati o triplicati.
«Fin da subito – ha aggiunto l’assessore ai Servizi Sociali e Casa, Mirella Zambello, affiancata dall’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Favaretto – abbiamo affrontato il problema degli alloggi Ater. Gli uffici dei Servizi sociali e Casa si sono rapportati con Ater, perché già prima di questa legge c’era una lista di 500 persone in morosità, a questo si è aggiunto il problema della nuova normativa.
Abbiamo mandato una mozione in Regione e all’assessore competente. Da due mesi stiamo monitorando le problematiche e daremo indicazioni sulle conseguenze pesanti provocate dalla modifica dei parametri su cui viene calcolato il canone d’affitto. E ne chiediamo la modifica. La richiesta è anche di sospensione in attesa delle dovute verifiche. Purtroppo, molte persone si trovano nella difficoltà di non pagare e in questo caso vivono con angoscia la prospettiva dello sfratto.
Dall’altra parte, al fine di procedere all’assegnazione di alloggi alle persone inserite nelle graduatorie, con l’assessore ai Lavori Pubblici stiamo predisponendo un programma di manutenzione degli alloggi comunali chiusi o da sistemare.
Inoltre, con l’Ater sta proseguendo un lavoro di stimolo affinché ci sia la consegna degli alloggi chiusi e riparta un programma di sistemazione. Dagli impegni assunti da Ater, una trentina di alloggi dovrebbero essere pronti entro novembre e a gennaio 2020 ne dovrebbero essere messi a disposizione altri 120.
L’amministrazione si impegna ad inviare all’assessore regionale una nota aggiornata con la richiesta di sospensione e di modifica dei parametri per evitare che in questo periodo di studio avviato dall’apposita commissione regionale, molti anziani pensionati si vedano costretti comunque a scegliere tra il pagamento dell’affitto e le spese di cura per i problemi di salute. Oppure si vedano costretti ad usare i pochi risparmi o a chiedere dei prestiti. Questa legge regionale deve essere valutata per grave danno sociale, che assume grande dimensione e che di fatto sta togliendo il prioritario diritto ad una casa dignitosa alla popolazione più debole».