ROVIGO – «Rimarchiamo la qualità del nostro aglio bianco polesano Dop anche in questo 2022», annuncia il presidente dell’omonimo consorzio Massimo Tovo.
In questi mesi la siccità non ha risparmiato le colture, anche quelle più storiche e pregiate, ma il problema non sembra aver colpito in maniera significativa l’aglio bianco Dop, prodotto made in Polesine, come ci spiega meglio Tovo riepilogando l’andamento dell’annata.
«L’aglio non è una coltura che necessita di tanta acqua – spiega il presidente della Dop – ma l’inverno è stato troppo siccitoso e sono mancate le piogge necessarie per creare una buona falda in superfice. In primavera l’aumento della temperatura ha provocato uno stress idrico alle piante e abbiamo predisposto delle irrigazioni di soccorso che hanno aiutato la crescita dei bulbi. C’è anche da dire che la scarsità di acqua ha evitato il proliferare di fusariosi o altri problemi e quindi ci sono stati meno interventi fitosanitari. Il calibro dell’aglio bianco polesano Dop è leggermente più piccolo rispetto ai raccolti a cui eravamo abituati – prosegue Tovo, che oltre a essere presidente del consorzio è anche imprenditore agricolo socio Coldiretti Rovigo – ma le qualità organolettiche sono ottime. Siamo comunque soddisfatti di quanto abbiamo raccolto e possiamo dire con certezza che la coltura non è stata pregiudicata».
«Per questa annata agricola – conclude Tovo – avevamo predisposto un aumento della semina, circa del 20% in più. Anche se le pezzature sono leggermente più piccole, con meno quintali per ettaro, avendo complessivamente aumentato la semina, siamo in linea con i quantitativi di aglio dop polesano degli anni scorsi. Siamo circa 30 soci, il numero è invariato da qualche anno, ma la nota positiva è che c’è stato un ringiovanimento. Alcuni soci hanno concluso la loro attività per andare in pensione, ma sono entrati nuovi soci giovani che hanno dimostrato interesse in questa coltura».
Per quanto riguarda altri tipi di agli che necessitano di più acqua, che non sono quello bianco polesano Dop – sottolinea Coldiretti – il problema della siccità e della scarsità di acqua è stato più evidente e c’è stata più sofferenza. Ma l’ecotipo avorio, che contraddistingue l’aglio Dop polesano, coltivato con professionalità nelle aziende della nostra provincia, sarà presente sul mercato con le sue caratteristiche inconfondibili.