ROVIGO – Un improvviso abbassamento delle temperature ha provocato gelate estese nei campi coltivati anche nella nostra provincia. Il termometro è andato sotto lo zero e ha originato, dopo le alte temperature dei giorni scorsi che hanno favorito il risveglio della vegetazione, un terribile shock. Oltre a frutta e verdura, anche colture come il frumento e pure le barbabietole sono a rischio nel loro sviluppo vegetativo. I danni effettivi di queste gelate verranno, però, quantificati in maniera precisa nei prossimi giorni.
«La temperatura, stanotte, sono scese sotto lo zero fino a -5 provocando gelate nelle colture – puntualizza Simone Moretti, vicepresidente Coldiretti Rovigo – I nostri soci hanno messo in campo tutti gli strumenti di protezione e le tecniche per evitare il peggio, dall’irrigazione continua ai falò per scaldare le piante tra i filari. Siamo molto preoccupati, temiamo che alcune colture siano state colpite duramente con effetti rilevanti sulla produzione. Per fare una valutazione più precisa degli effetti di questa gelata è necessario attendere qualche giorno. Avevamo già avuto una gelata tardiva a metà marzo, ma questa di aprile è stata ancora più estrema e pericolosa».
Questo è solo l’ultimo esempio di come ci troviamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.