Trecenta (RO) – Cristina Lunardi, socia Coldiretti Rovigo, classe 1994, di Trecenta, è una cosiddetta ‘neo insediata’ in agricoltura e oggi ha portato a casa una menzione speciale del premio “Piccolo Comune Amico 2022”.
Il premio, giunto alla sua seconda edizione, è stato organizzato da Codacons con Coldiretti, Fondazione Symbola, Enac, Touring Club Italiano, Ferrovie dello Stato, Intesa San Paolo, con il patrocinio di Anci e Uncem. Come lo scorso anno, questo prestigioso progetto sociale ha l’obiettivo di individuare e premiare 40 comuni italiani con meno di 5.000 abitanti che ospitano le eccellenze del territorio italiano in un grande evento che si è tenuto a Roma. “I Comuni sono il patrimonio culturale più importante del nostro Paese ed il rilancio della nostra economia, dopo l’emergenza sanitaria appena trascorsa, non può che partire da questi piccoli gioielli del nostro territorio” si legge tra gli obiettivi del concorso.
Quest’anno, nell’ambito del Premio Piccolo Comune Amico è stata consegnata da Coldiretti Giovani la menzione speciale di “Giovane imprenditore agricolo” a 5 giovani imprenditori che abbiano operato nei piccoli comuni italiani, contribuendo ad arricchire il valore agricolo del comune stesso e del territorio circostante. Cristina ha potuto partecipare perché Trecenta ha poco più di 2500 abitanti.
«Sono entrata da poco nel mondo agricolo attivamente, anche se la mia famiglia lavora in questo settore da due generazioni – racconta Cristina Lunardi – Dopo esperienze lavorative anche all’estero, ho deciso di tornare a casa in tutti i sensi e unire il bagaglio di conoscenze acquisito nel settore agro-alimentare con il background di ciò che i miei avevano costruito in una vita dedicata lavoro nel settore dell’agricoltura. Nel 2020 ho iniziato a riavvicinarmi alla mia origine contadina e da qualche mese sono partita con la mia attività di elicicoltura. Inoltre, ho in affitto 51 ettari che sto coltivando con cereali tradizionali, ma dei prossimi anni vorrei introdurre piante officinali e diversificare con altri cereali».
«L’obiettivo aziendale è rivalorizzare il nostro territorio un po’ snobbato – conclude Cristina – cercando di ravvivare l’interesse di tutti, ma soprattutto dei giovani nei confronti del mondo rurale, alla ricerca di ritmi più umani e sostenibili per l’uomo e la Terra. Ho in mente un format di slow tourism che possa attirare, non solo gente locale, ma anche gente di città, non abituata alla campagna e anche turisti stranieri. In futuro mi piacerebbe organizzare iniziative collegate al mondo chiocciole, con visite in impianto testando anche prodotti derivati dalla bava, associate ad altri prodotti con degustazioni, ma anche laboratori didattici, iniziative culturali legate al mondo dell’agricoltura e delle tradizioni».