Al Viola-Marchesini lezione di economia con l’ex ministro Patrizio Bianchi

Nella foto, da sinistra, il preside Francesco Lazzarini e l'ex ministro Patrizio Bianchi

ROVIGO – Gli studenti del Viola-Marchesini a lezione di economia con il prof. Patrizio Bianchi. Succede nell’aula magna di via Alfieri nell’ambito delle attività legate al progetto Peses (programma di educazione per le scienze economiche e sociali) promosso dall’università Cattolica di Milano, rivolto alle scuole e a cui l’Iti di Rovigo ha aderito.

Titolare  della Cattedra Unesco “Education, Growth, Equality”, già ministro dell’Istruzione, rettore dell’Università di Ferrara, assessore della Regione Emilia Romagna, docente universitario ed economista, il professor Patrizio Bianchi è stato accolto oltre che dalle classi quinte, dal preside dell’Istituto il prof. Francesco Lazzarini, dal sindaco della città Valeria Cittadin,  dalla rappresentante dell’ufficio scolastico  di Padova e Rovigo la dottoressa Paola Giannangelo e dalla professoressa Giuliana Simeone referente del progetto e organizzatrice dell’evento.

«Per vivere nel brodo primordiale in cui siamo immersi, bisogna essere solidi: acquisire sempre nuove competenze, imparare a stare insieme. Strumenti come l’intelligenza artificiale sono solo strumenti. Tocca a noi tenere il bandolo della matassa». Ha esordito così il prof. Bianchi davanti a una platea attenta e curiosa, a cui ha sottolineato l’importanza della scuola come luogo educativo per eccellenza in cui si costruiscono competenze e dove si impara a stare con gli altri e ad essere complementari.

«L’efficienza – ha detto – non è figlia della specializzazione, ma della capacità di capire come le nostre singole e diverse specializzazioni possono completarsi e compenetrarsi in modo creativo con quelle di altri. É la creatività l’altro elemento che nella complessità e nel caos dei tempi in cui viviamo può fare la differenza e ciò vale in ogni ambito, soprattutto in ambito economico».

Tendenze dell’economia globale negli ultimi 50 anni” è il titolo dell’intervento dell’ex ministro, che ha voluto illustrare ai ragazzi come solo mezzo secolo di storia abbia trasformato il mondo e il nostro modo di pensarci nel mondo. Dalla caduta del muro di Berlino alla nascita del mercato unico europeo, alla grande crisi del 2008, passando per i modelli di sviluppo comparati di Europa, America, Cina, fino alla rivoluzione in atto nella produzione industriale sempre meno orientata ai beni tangibili e rivolta invece alla tecnologia.

«Se con la parola economia intendiamo la gestione della casa – ha detto ancora – La questione è che oggi la casa ha dimensioni abnormi e coincide con tutto il mondo e che la sua gestione è affidata alla capacità dei soggetti coinvolti di trovare un equilibrio tra la crescita, il rispetto dell’ambiente, l’andamento demografico».

Bianchi ha poi sottolineato come a caratterizzare il nostro tempo sia soprattutto un incremento del divario tra chi ha poco e chi ha tantissimo e come questi divari siano in una prospettiva futura preoccupanti. Citando il filosofo ed economista scozzese Adama Smith, Bianchi ha voluto ribadire che la causa della ricchezza delle nazioni sta nelle persone, riferendosi soprattutto alla capacità dei singoli e delle singole nazioni di superare le logiche di interesse privato per lavorare in ottica di interesse globale.

Rispondendo alle tante e interessanti domande degli studenti, il professore è tornato sull’importanza della scuola e dello studio di materie come la storia e la letteratura che permettono di inquadrare i problemi, di individuare possibili strade e soluzioni, di nutrire la creatività. E non si è risparmiato nelle lodi alla scuola italiana, troppo spesso e ingiustamente sottovalutata, ma ancora capace di essere sempre aggiornata, aperta, inclusiva e affettuosa come poche altre scuole al mondo.

La mattinata di Patrizio Bianchi all’Itis si è conclusa con una visita ai laboratori e alle aule e con i ringraziamenti di rito a chi – la professoressa Giuliana Simeone – si è adoperata per l’opportunità offerta alla scuola.