ROVIGO – I fatti delle ultime settimane e le ordinanze civili e religiose hanno posto tutti di fronte alla necessità di rimodulare le nostre abitudini e i nostri stili di vita. Le nostre comunità sono state poste di fronte alla dolorosa necessità di sospendere tutte le attività che hanno sempre consentito loro di sentirsi unite, solidali, vive nelle relazioni, vicine non solo spiritualmente ma anche fisicamente. Anche le attività caritative che ogni parrocchia, in modo più o meno strutturato, ha sempre portato avanti hanno dovuto fare un passo indietro di fronte alla prioritaria necessità di tutelare la salute dei volontari e delle persone assistite.
La solidarietà non si può però fermare, ed ecco che, ove possibile, le parrocchie hanno rimodulato la propria capacità di essere comunque prossime ai più fragili: da spazio fisico il Centro d’Ascolto è stato convertito in spazio telefonico, per la distribuzione di beni di prima necessità si è scelto di recarsi direttamente a domicilio o di farsi aiutare da realtà più strutturate quali la Protezione Civile. Si è immediatamente costituita una rete di soccorso che è riuscita a colmare il vuoto lasciato da una prossimità fisica diventata impraticabile.
Quando l’emergenza sarà terminata e potremo tornare a incontrarci, a riempire le strade, a condividere la preghiera con i nostri fratelli, saremo sicuramente cambiati. Questo tempo sta già mettendo in luce bisogni o fragilità della nostra società ai quali finora non avevamo voluto prestare attenzione. Basti pensare alla scuola che per prima si è dovuta così improvvisamente adattare ad una didattica on-line, rivelatasi fin da subito non davvero accessibile a tutti i bambini per mancanza di supporti tecnologici. Le Caritas parrocchiali che offrivano un servizio di doposcuola lo hanno notato fin da subito.
«Non sono le sportine di alimenti quello di cui hanno bisogno in questo momento le famiglie che stavamo seguendo – racconta una volontaria – avrebbero bisogno di un aiuto perché i loro figli possano davvero fare scuola da casa al pari di tutti i loro compagni!»
Questo tempo che stiamo vivendo porterà purtroppo alla comparsa di molte nuove fragilità; situazioni che mai avremmo pensato di incontrare nei nostri Centri d’Ascolto diocesani o parrocchiali probabilmente busseranno alle nostre porte alla ricerca di un aiuto, di un sostegno.
Saremo capaci di rispondere? Lo saremo sicuramente, nella misura in cui sapremo reinventare ove necessario il nostro modo di farci prossimi e di fare rete nella nostra comunità e tra le comunità. Ci aspettano tempi fertili, se sapremo ricordare quanto in queste settimane ci sta mancando il vivere in comunità.
Le nostre Chiese, anch’esse duramente colpite dall’obbligo di sospendere qualsiasi attività, avranno bisogno dell’aiuto di tutti per poter continuare ad essere un punto di riferimento per i più fragili, per i più poveri, per i più emarginati. Ognuno di noi può sostenere con una piccola donazione le iniziative di carità che le nostre comunità parrocchiali con umiltà e disponibilità ove possibile stanno portando avanti, ma anche quelle che riprenderanno o quelle che nasceranno quando questo momento così difficile sarà terminato; di seguito i riferimenti per le offerte:
C/C in essere presso Banca Prossima: IBAN IT49 U030 6909 6061 0000 0140 482
Il conto è intestato all’Associazione Il Manto di Martino Onlus, braccio operativo della Caritas diocesana di Adria-Rovigo.
È opportuno nella causale di versamento riportare la dicitura “erogazione liberale- emergenza Covid-19”, poiché il cosiddetto decreto “Cura Italia” prevede agevolazioni fiscali per le erogazioni liberali effettuate anche a favore di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, finalizzate a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, quali appunto la Caritas diocesana di Adria-Rovigo.